Minatori di Silius in lotta per il futuro della loro miniera

CHI PROTESTA: minatori Silius
CONTRO CHI: Igea SpA 
PER QUALE MOTIVO: chiusura della miniera

La miniera di Silius, nel sud della Sardegna, è al centro di una protesta da parte dei suoi lavoratori, che temono la chiusura definitiva dell’attività estrattiva. Da lunedì 26 giugno, una trentina di minatori ha occupato due pozzi della miniera, a 300 e 500 metri di profondità, per chiedere garanzie sul loro futuro occupazionale e sul rilancio del settore minerario sardo.

La miniera di Silius, che produce zinco e piombo, è gestita dalla società belga Nyrstar, che ha annunciato lo scorso anno la sua intenzione di dismettere l’impianto entro il 2023, a causa della crisi del mercato dei metalli. La decisione ha scatenato le proteste dei lavoratori e delle istituzioni locali, che hanno chiesto al governo nazionale e regionale di intervenire per salvare la miniera e i suoi 120 dipendenti.

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Fridays for Future: il movimento per la lotta alla crisi climatica torna in piazza

Il 3 marzo 2023 è un giorno importante per il movimento Fridays for Future (FFF), un movimento globale nato nel 2018 per la lotta alla crisi climatica. Il 3 marzo, infatti, è previsto uno sciopero globale per richiamare l’attenzione delle istituzioni e della cittadinanza sui problemi ambientali che stiamo affrontando.

Il movimento FFF è nato dalla protesta di una sola studentessa svedese, Greta Thunberg, che ha deciso di non andare a scuola il venerdì per protestare contro l’inazione dei governi sulla questione ambientale. La sua protesta è diventata virale sui social media e ha ispirato migliaia di studenti in tutto il mondo a organizzare manifestazioni simili.

Il movimento FFF si prefigge di sensibilizzare la società sulla questione ambientale e spingere i governi a prendere provvedimenti concreti per contrastare la crisi climatica. Il movimento promuove lo sciopero scolastico, la disobbedienza civile e la partecipazione attiva alla vita politica per far sentire la voce dei giovani.

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La protesta dei buoni pasto – il 15 giugno non potrai utilizzarli

Chi Protesta: esercenti e ristoratori

Contro Chi Protesta: aziende che emettono i buoni pasto

Perché Protesta: le commissioni che devono pagare i ristoriatori sono troppo alte


Stop ai buoni pasto? Il problema è noto da tempo, il dissenso contro il caro-commissioni è forte da molto ma ora si passa dalle parole ai fatti. Il 15 giugno gli esercenti pubblici e le aziende di distribuzione non accetteranno buoni pasto. Una giornata di protesta per ribadire la necessità di “un incontro urgente per chiarire la situazione ed evitare che il prossimo bando Consip BP10 riproponga i noti problemi con sconti richiesti dalla Consip fino al 20% del valore del buono

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Il caos trasporti: perchè scioperano TIR, Tassisti e Benzinai

manifestazione di scioperoE’ un periodo di grande fermento sociale.

Se il sacrificio economico richiesto dal Governo Monti per il risanamento del bilancio pubblico ha sollevato mugugni come tutte le finanziarie, ma con molte meno manifestazioni di quante se ne aspettasse, quasi che i contribuenti italiani siano rassegnati o si  sentano impotenti verso una politica fiscale richiesta da tutta Europa, il successivo decreto sulle liberalizzazioni sta scaldando gli animi.

Non tutta la popolazione è unita nelle proteste, ma le varie categorie sono molto combattive nel reclamare i loro diritti, nel chiedere il mantenimento dello status quo, nell’avanzare richieste di nuove agevolazioni.

Le categorie appunto sono il problema. Se è giusto per ognuno tutelare i propri interessi, salvare gli investimenti e garantirsi il futuro qualcuno contrappone a queste rivendicazioni il diritto di tutti gli altri non facenti parte della categoria di avere servizi migliori e prezzi più bassi ed un aiuto all’economia di cui dovrebbe beneficiare tutto il paese.

Ma il dubbio è se davvero queste liberalizzazioni poi sortiscono l’effetto sperato dal governo.

Le proteste in questi giorni riguardano specialmente il settore trasporti e tre specifiche categorie di lavoratori: gli autisti di TIR, i tassisti ed i benzinai. Continua a leggere …

blocco del trasporto pubblico a Roma

CHI PROTESTA: romoletto
CONTRO CHI: ALEDANNO
PER QUALE MOTIVO: blocco del trasporto pubblico

certo che la tegola di oggi 30-10-2011 sarà il colpo di grazia per l’amministrazione dell’alalè, la rivolta dei tranvieri contro i  tagli del loro stipendio ha innescato la protesta,
protesta peraltro prevedibile. (http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=168139)

Sicuro è che il sindako si è fidato troppo del ‘suo’ sindakato, la faisal, al quale ha permesso e concesso di tutto, vergognosamente di  tutto, così come agli altri sindakati, tutti hanno ottenuto la loro  razioncina di prebende.

Ma ora i soldi in cassa non ci sono più, e volano gli stracci: è colpa tua, no, è tua, si rinfacciano dirigenti e sindakati, che poi sono un tutt’uno, ed il lavoratore dall’alto degli
oltre tremila euri lordi in busta paga vede arrivare la burrasca anche per lui. Ma lui sarebbe innocente, non c’entra nulla…. – ma va?? (http://saperi.forumpa.it/relazione/valutazione-nuove-responsabilita-enuovi-poteri-il-dirigente-nelle-pa ) e ce ne sarebbero altri di articoli interessanti, ma su tutto prevale la convinzione che sindakati e dirigenti abbiano volutamente pilotato le aziende di trasporto della città alla bancarotta, la colpa è di tutti senza nessuno escluso, è inutile invocare ora  parentopoli quando tutti ma tutti hanno intinto in quel piatto, e tutti hanno tratto profitto dall’allentamento di ogni controllo meramente voluto per far crollare gli ultimi pilastri delle municipalizzate di trasporto. ‘

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Giovedi’ al via il primo sciopero del pane a Napoli

Primo sciopero del pane, o meglio dei panificatori, giovedi’  3 febbraio a Napoli: alle 13,30 centinaia di furgoni (nelle previsioni) partiranno in corteo da via Argine per giungere davanti alla Prefettura.

”Il costo della farina e’ divenuto insostenibile e gli abusivi stanno rialzando la testa – dice Mimmo Filosa, presidente dell’ Unipan, l’ associazione dei panificatori campani – e aspettiamo da mesi che il Prefetto faccia qualcosa.

Tra poco sara’ piu’ conveniente essere illegali che rispettare la legge.

Tra poco le nostre aziende chiuderanno o finiranno nelle mani dei Casalesi”.

A piazza del Plebiscito sara’ distribuito il pane prodotto in mattinata ed affissi manifesti a lutto della categoria. ( fonte ANSA).

 

il problema dei fornai abusivi è molto presente in Campania, specialmente a Napoli, è quasi inesistente in altre regioni.
Abbiamo sentito spesso ai telegiornali servizi su forni che producono il pane senza nessuna norma igienica rispettata ed in forni arrangiati, dove il calore è prodotto bruciando di tutto.