Sciopero degli immigrati contro il caporalato.

Oggi Centinaia di immigrati, quasi tutti delle comunità ghanesi e nigeriane, delle province di Napoli e Caserta, protestano contro le condizioni di sfruttamento del lavoro.
Non sono assunti regolari, non hanno diritti, hanno un lavoro ma in una forma da combattere: il caporalato.

Da Wikipedia: Si definisce “caporale” il malavitoso che, al mattino prima dell’alba, si reca nelle piazze dei paesi o nelle periferie delle grandi città per cercare manodopera giornaliera, di solito non specializzata, per condurla nei campi o in cantieri edili abusivi. Per tale servizio i “caporali” pretendono una percentuale del pari al 50-60% dalla paga giornaliera, spesso già molto al di sotto della paga sindacale e frutto di lavoro nero.

Il caporalato è spesso collegato ad organizzazioni mafiose: in Puglia con la Sacra corona unita, in Calabria con la ‘Ndrangheta e in Basilicata e Campania con la Camorra e con la Nuova Camorra Organizzata. Oggi il fenomeno malavitoso del caporalato sembra essere notevolmente incrementato ed esercitato ai danni degli extracomunitari, numerosi sono rimasti gli episodi di sfruttamento di lavoratori italiani, soprattutto in Puglia e Basilicata.

Al caporalato si sono dovuti sottomettere da sempre i lavoratori italiani del meridione.Oggi il loro posto è preso dagli extracomunitari, ma loro hanno il coraggio di fare ciò che gli italiani non hanno mai fatto: protestare apertamente.
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Sciopero dei calciatori. E’ uno sciopero come gli altri ?

Lo sciopero dei calciatori è difficile da valutare in serenità .

E’ difficile accettare l’idea che questi miliardari viziati siano dei lavoratori dipendenti e come tali con il diritto sacrosanto di fare sciopero.

E’ difficile accettare l’idea che non sono solo una proprietà della società calcistica,iscritti in bilancio per il loro valore, che quando vengono venduti sono chiamati plusvalenza o minusvalenza, che sono indicati contabilmente come parte del patrimonio della società, spesso quotata in borsa, ma sono anche, anzi soprattutto, persone .

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Settembre 2010 mese dello sciopero

Si prospetta un settembre 2010 ricco di scioperi e rivendicazioni sindacali.
Il settore più agitato sarà quello dei trasporti .

Il 6 settembre ad incrociare le braccia dalle 12 alle 16 saranno saranno i Cobas dell’Enav-centro controllo di Roma.

Sul fronte delle telecomunicazioni il 7 settembre ci sara’ lo stop dei lavoratori Bt Italia aderenti a Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil per l’intero turno di lavoro.

Ancora disagi nello scalo romano il 9 settembre, quando sciopereranno i dipendenti dell’Enav-Acc Roma aderenti ai Cobas Lavoro Privato Roma Acc. per 4 ore, dalle 12 alle 16.

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Multati per sciopero

Tutti siamo infastiditi dallo sciopero selvaggio, quello che senza preavviso blocca i servizi pubblici e seppur riconoscendo il diritto di sciopero ne riconosciamo anche dei limiti. 

Ma non è questo il caso.  Qui dei lavoratori in cassa integrazione hanno fatto una manifestazione annunciata e sacrosanta. L’unica colpa è di aver dato fastidio ai politici.

Non basta essere costretti alla fame con le proprie famiglie, dopo anni di lavoro onesto anche al servizio dello stesso Stato, non prendendo lo stipendio da settembre, senza contributi Inps, senza ammortizzatori sociali, e poi essere licenziati.

Ora sono anche stati multati per 2.500 euro.

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Lo sciopero della musica

Il decreto Bondi sulla riforma delle fondazioni liriche non è stato ben accettato dagli operatori del settore e si prevede ampia adesione allo sciopero indetto .

Molti spettacoli importanti verranno annullati. Non so se gli spettatori, già distanti dal mondo della lirica, accetteranno volentieri questo fuori programma.

  1. Coro da Milano a Bari: sciopero Bondi: «Scelta irresponsabile»


    il Giornale – 1 giorno fa

    Altrimenti non sarà lo sciopero dei sindacati a chiuderli ma il debito del Pd, che rimprovera a Bondi di «non essere stato aperto al confronto e di non

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Scioperi, il Ddl di riforma all’esame del Senato

Scioperi, il Ddl di riforma all’esame del Senato.

Comincia l’iter parlamentare per il Ddl con la delega al Governo per la riforma dello sciopero nel settore dei trasporti, approvato dal Consiglio dei ministri più di un anno fa.

Il testo sarà da mercoledì 14 aprile all’esame delle commissioni Lavoro e Affari costituzionali del Senato e camminerà parallelamente con due diversi provvedimenti a firma Pd che insistono sugli stessi temi.

Il confronto si preannuncia serrato dentro e fuori i Palazzi e intantoil Pd punta il dito contro il metodo scelto dal Governo: ”una materia così delicata – dice il senatore del Pd Pietro Ichino – non deve essere sottratta al vaglio del Parlamento, come avverrebbe invece con la delega”.

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