Contro l’abbattimento dell’orso JJ4

Chi protesta: Ambientalisti e ordine dei veterinari

Contro chi protesta: Provincia autonoma di Trento e Ministro dell’ambiente

Perché protesta: abbattimento degli orsi in trentino

L’orso JJ4, o Gaia come lo chiamano alcuni ambientalisti, è una femmina di orso bruno nata nel 2006 in Trentino da due esemplari provenienti dalla Slovenia, Joze e Jurka, rilasciati tra il 2000 e il 2001 nell’ambito del progetto Life Ursus per la salvaguardia della specie.

JJ4 è considerata un’orsa “problematica” perché ha aggredito diverse persone negli ultimi anni. Nel 2020 ha ferito un padre e un figlio sul monte Peller, lo stesso luogo dove il 5 aprile 2021 ha ucciso il runner Andrea Papi, 26 anni, che si trovava nei boschi sopra Caldes.

Le analisi genetiche effettuate sui vestiti della vittima hanno confermato che si tratta di JJ4, che nel frattempo era stata dotata di un radiocollare ormai scarico e non funzionante. Il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha emesso un’ordinanza di abbattimento dell’orsa, ma questa è stata sospesa dal Tar di Trento fino all’udienza fissata per l’11 maggio, a seguito di alcuni ricorsi presentati da associazioni animaliste come la Lav Italia.

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Attivisti per il clima armati di vernice

Mercoledì, attivisti ambientalisti hanno lanciato della vernice contro l’ingresso del prestigioso Teatro alla Scala di Milano, come parte di una serie di recenti proteste svolte in tutta Europa per focalizzare l’attenzione sul cambiamento climatico

La protesta mattutina è arrivata prima del gala di apertura della nuova stagione mercoledì sera, con un’esibizione programmata di Boris Godunov .

Cinque attivisti per il clima del gruppo Last Generation hanno lanciato secchi di vernice sulla facciata dell’edificio e all’interno del portico poco dopo le 7:30. Due persone hanno dispiegato striscioni con la scritta “Last Generation – No Gas and No Carbon“. 

Abbiamo deciso di imbrattare la Scala di vernice per chiedere ai politici che stasera assisteranno allo spettacolo di tirare fuori la testa dalla sabbia e intervenire per salvare la popolazione”, ha scritto Last Generation in un comunicato.

La polizia è arrivata rapidamente sulla scena – dove la vernice rosa acceso, blu elettrico e turchese era schizzata sul marciapiede – e gli attivisti sono stati arrestati e portati via con le auto della polizia. 

Una squadra di addetti alle pulizie della Scala ha quindi iniziato a pulire l’edificio e la vernice non permanente è stata completamente rimossa. 

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Greta Thunberg a Roma – venerdì la manifestazione

Il nome di Greta Thunberg è arrivato in poco tempo ad essere conosciuto a livello mondiale, sia per la sua storia che per la battaglia che porta avanti. L’attivista svedese adolescente è l’ideatrice e la motivatrice di un movimento giovanile mondiale che vuole trovare soluzioni al cambiamento climatico mondiale.

La protesta di Greta arriva a Roma con una manifestazione venerdì 19 aprile in Piazza del Popolo.

Il movimento si è diffuso in migliaia di città in tutto il mondo da quando Thunberg ha iniziato a campeggiare vicino al parlamento svedese a Stoccolma con un cartello scritto a mano: “Sciopero scolastico per il clima“.

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Deforestazione in Mozambico per la cellulosa

CHI PROTESTA: Sergio Baffoni – Environmental Paper Network
CONTRO CHI: The Navigator Company
PER QUALE MOTIVO: Deforestazione in Mozambico per la carta

Vi segnalo questo caso che riguarda il Mozambico, nella speranza che possa essere di Vostro interesse.
http://www.environmentalpaper.eu/wp-content/uploads/2017/11/171117-Discussion-Document-Portucel-Report-2017-English.pdf

Mozambico: land grabbing per la carta

Un progetto colossale: trasformare vaste aree dell’Africa in piantagioni per la produzione di carta. Sembra un vecchio sogno coloniale nel cuore del Mozambico, ma è storia di oggi. Dietro c’è la portoghese “The Navigator Company” e la sua filiale locale Portucel Mozambique. Le associazioni locali sono profondamente preoccupate per gli impatti sui mezzi di sussistenza delle popolazioni locali e sulla biodiversità. Il progetto ha già creato enormi danni, con numerose famiglie di contadini forzate a cedere la propria terra o convinte a transazioni-truffa da intermediari senza scrupoli, e ora si ritrovano senza mezzi di sostengo. Anche le restanti aree di foresta asciutta (Miombo) sono in pericolo, poiché una parte di esse sarà convertita in piantagione, mentre le restanti saranno sottoposte alla pressione di contadini rimasti senza terra, o senza foreste in cui raccogliere legna o altri prodotti. Continua a leggere …