Lo Stato che chiede beneficienza per il terremoto

CHI PROTESTA: Admin – Salvatore
CONTRO CHI:  Stato Italiano
PER QUALE MOTIVO:  impone agli italiani la beneficienza pro-terremoto

A seguito del grave terremoto che ha colpito l’Abruzzo, e l’Italia intera, sono state sempre più insistenti le richieste, velate o meno, da parte dello Stato Italiano di fare beneficienza a favore dei terremotati . E si è instaurata una campagna mediatica studiata ad arte per sollecitare questa beneficienza.

Ora la beneficienza è sacrosanta, ma prima di tutto deve venire dal cuore e non deve essere imposta, secondo deve solo essere un di più rispetto agli aiuti dello stato che sono obbligati !

In questa grave situazione io chiedo allo Stato di fare lo Stato, con la S maiuscola. Il governo si deve prendere tutto il carico della situazione e porre rimedio senza paura di scontentare. Se servono soldi lo Stato metta soldi, e se questo significa mettere una tassa una-tantum per il terremoto, lo faccia senza paura, da Stato Sovrano che risponde al bisogno del suo popolo.

Ho bisogno di uno Stato che quando ci sono problemi si adoperi a risolverli, non che vada in TV a chiedere l’elemosina.

Questo Stato demanda a noi la ricerca dei contributi economici necessari all’emergenza.
Non va bene. Questo è compito dello Stato e lo deve assolvere. Certo ci puo’ e deve essere in concomitanza l’iniziativa privata e delle associazioni per le raccolte di beneficienza, ma prima e non sostituibile deve essere l’iniziativa statale.

Lo Stato italiano invece sta facendo una grossa campagna mediatica per la raccolta fondi, ma oltre questo fa poco altro. Non si sente la presenza dello Stato.

I servizi giornalistici non ci raccontano il terremoto, ci raccontano piccole storie da reality, per indurre pena, commiserazione, per poi evidenziare il numero telefonico a cui fare le donazioni.
E a questa farsa partecipano da grandi attori i politici più in evidenza , attentissimi a dire e ad assumere l’atteggiamento giusto per non perdere consensi .
I campi che ci fanno vedere in televisione sono sempre gli stessi, quelli fatti funzionare per ta televisione.
Poi ci sono:
Il campo di Fossa (cosiddetto “Epicentro Solidale”):
pochi bagni e i pochi lavandini (lontani dagli stessi bagni). La nostra guida ci racconta delle difficoltà delle persone legate a questi semplici gesti: andare al bagno e lavarsi. I “bagni” (box Wc chimici) a disposizione per oltre 350 persone sono solo 5 o 6. Purtroppo, cosa abbastanza grave, non c’è acqua calda (!) e chi fa la doccia fredda a queste temperature rischia di beccarsi un raffreddore oppure peggio una polmonite. E’ molto preoccupata perchè tra poche settimane le condizioni igienico sanitarie qui potrebbero peggiorare.
Campo San Biagio:
Purtroppo non c’è nessuna tenda scuola perchè le priorità sono altre. Per esmpio, le stufette elettriche. Queste sono arrivate solo sabato 18 aprile e la corrente va e viene, non è sufficiente per tutte le tende (circa una ventina, l’una affianco all’altra) e quiondi fa freddo
All’entrata del campo (in salita) vediamo un grande contenitore di plastica pieno di acqua dove manca una pompa elettrica per portare acqua verso pochi lavandini (ne conto soli 5) sistemati sotto una semplice copertura di legno, tutto aperto, al freddo e al vento. L’acqua arriva “a cascata”… Poi, lontani dai lavandini, ci sono una decina di WC chimici che servono tutto il campo e che vengono puliti (solo da ieri e dopo una battaglia di civiltà) 2 volte al giorno. Sono state sistemate alcune docce ma, anche qui, senza acqua calda e senza collegamento a delle fognature o cosiddetti fossi neri provocando allagamenti intono al box doccia.
Infine, il campo non dispone ne di celle frigorifere ne di un vero e proprio magazzino – tenda.

Se girate lontano dai media politicizzati, che devono spillare la beneficienza perchè altri soldi per il terremoto dallo Stato non arriveranno, potete trovare altre informazioni simili.

da http://www.abitarearoma.net/index.p…ticolo=12739

Tutti guardano la televisione e sono tranquillizzati da quello che viene riportato riguardo i grandi campi della Croce Rossa e Misericordia allestiti vicino i paesi abruzzesi rasi al suolo.
La gente da casa viene invitata a non partire in maniera privata ed autonoma perché il grande lavoro dei volontari come istituzione è ben organizzato.

Questo è vero… ma purtroppo lo è solo riguardo ai grandi campi.

In tutti i paesi limitrofi purtroppo la situazione non è la stessa ed è molto tragica. Le persone che avevano una casa in questi paesini si sentono abbandonate a loro stesse.

Abbiamo trovato piccoli agglomerati di tende fornite dalla Protezione Civile e posizionati dentro dei campetti di calcio dove era stata solamente allacciata la luce. In questi luoghi non arriva tutto il materiale che sovrabbonda nei grandi campi di raccolta. Le docce li non ci sono e non hanno la possibilità di cambiarsi, di lavarsi, di lavare i panni che sono gli unici che hanno addosso. Hanno bisogno di coperte (la notte si gela), di bacinelle e detersivi, di indumenti intimi e tanto altro.

Sono soli psicologicamente, stanno soffrendo a causa di questo abbandono ma, nonostante tutto, continuano a sorridere e ad essere accoglienti e gioiosi.

C’è addirittura una coppia a Paganica che ha una bambina di 40 giorni.
Questa coppia per poter proteggere la propria bambina ha dovuto affittare un camper ed appena le persone venivano a sapere a cosa servisse il camper (cioè per il dopo terremoto) rispondevano che era già stato affittato.

L’unico che sono riusciti ad acquistare gli costa ben 120 euro al giorno più 5mila euro di caparra.
Non male per delle persone che hanno appena perso qualsiasi cosa.

C’è gente che non ha più nulla, dalla casa a qualsiasi bene di prima necessità.

Durante la mia permanenza le persone sfollate nei campi mi hanno raccontato che per giorni non hanno potuto asciugarsi con un minimo di asciugamano ma solo con la carta, hanno dovuto lavare le forchette di plastica per utilizzarle di nuovo, hanno messo degli assorbenti intimi sopra le mutande perchè non avevano altra biancheria.

Questa è la tragica situazione di tutti quelli che sono fuori del meraviglioso campo della Croce Rossa e che si trovano con le tende nei piccoli campetti da calcio dei paesini o davanti la loro casa distrutta.
Sono persone psicologicamente confuse.

Queste cose in televisione non le ho viste.

Perchè la tv ed i giornali sono tutti impegnati a creare un’atmosfera idilliaca da paese perfetto, dove tutti sono buoni, per chiedere agli italiani i soldi per l’emergenza che invece dovrebbe mettere lo Stato.

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3 Replies to “Lo Stato che chiede beneficienza per il terremoto”

  1. pitulum

    hai ragione….e poi mi chiedo sempre se questi soldi arriveranno ai poveri abruzzesi!

  2. MARCO DAMATO

    SACROSANTE PAROLE!come puo uno stato anzi una classe politica abdicare in tal modo al preciso dovere di assistere i cittadini in difficolta?non sara che forse isudditi tali sono e da tali devono essere trattati e dunque devono appellarsi a qualche divinita o fattucchiera?

  3. MARCO DAMATO

    VORREI AGGIUNGERE non sara che anche le calamita sociali sono state privatizzate?

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