Mentre il popolo del poker live è ancora in attesa delle regolamentazioni, i giocatori di poker online possono tirare un sospiro di sollievo.
Le tanto temute tasse sul mondo del gaming in internet che il governo Monti minacciava di introdurre nel nuovo Decreto sulla “semplificazione fiscale”, non sono state confermate.
Oltre ad un aumento delle imposte per i player e per gli operatori dei siti .it, i soliti bene informati avevano anticipato anche l’introduzione di pesanti sanzioni per tutti coloro che depositano o giocano sui siti .com: ovvero tutte le piattaforme non in possesso della licenza di gioco di AAMS, i Monopoli di Stato italiani. Ma anche di queste nuove normative non vi è nessuna traccia.
A quanto pare il Premier ha fatto retromarcia sui temi caldi del poker online che hanno infuocato per settimane gli utenti, decidendo di non andare ad infierire su di un settore che ha finalmente trovato il proprio delicatissimo equilibrio.
Ricordiamo che ad oggi il prelievo fiscale è pari al 20% sulla rake ( il profitto della sala da gioco ) e garantisce preziose entrate per l’Erario.
Basti pensare che il poker cash game e i casinò online ingrassano di parecchi milioni di euro le casse dello Stato.
Solo a gennaio 2012 gli introiti derivati dal gioco su internet hanno sfiorato i 18 milioni e mezzo di euro, sette dei quali derivano dal poker giocato in modalità cash game e dai casinò, entrambi liberalizzati a luglio 2011.