Legge bavaglio: ci riprovano per l’ennesima volta

obbligo di rettificaCHI PROTESTA: Wikipedia e molti altri siti internet
CONTRO CHI: parlamento italiano
PER QUALE MOTIVO: Lobbligo di rettifica

Chiunque potrà chiedere ai siti internet e ai motori di ricerca l’eliminazione dei contenuti diffamatori o dei dati personali trattati in violazione del DDL n. 3491.

Quel chiunque indica tutti quelli che si sentono in qualche modo danneggiati da una notizia apparsa su un giornale o sito internet. Quel chiunque non è un giudice, un super partes che valuta e decide se veramente il testo sia diffamatorio, ma la parte che si ritiene lesa.

E’ questo uno dei principi più dirompenti appena approvati dalla Commissione giustizia del Senato nell’ambito del disegno di Legge “salva-Sallusti”, in materia di diffamazione.

Il provvedimento inoltre mette sullo stesso piano le testate giornalistiche ed i blog online. Chiunque tiene un diario online dove scrive le proprie opinioni ed i propri pensieri potrebbe essere raggiunto da una richiesta di rettifica, con tanto di minacciate pesanti sanzioni se non si provvede entro 48 ore.

Un attacco alla libertà di pensiero, un tentativo di limitazione della diffusione dei siti internet, un favore ha chi ha interesse a tacitare ogni riferimento alla propria persona od organizzazione.

Ecco il comunicato di Wikipedia Italia contro la cosiddetta legge bavaglio:

In queste ore il Senato italiano sta discutendo un disegno di legge in materia di diffamazione (DDL n. 3491) che, se approvato, potrebbe imporre a ogni sito web (ivi compresa Wikipedia) la rettifica o la cancellazione dei propri contenuti dietro semplice richiesta di chi li ritenesse lesivi della propria immagine o anche della propria privacy, e prevede la condanna penale e sanzioni pecuniarie fino a 100 000 euro in caso di mancata rimozione. Simili iniziative non sono nuove, ma stavolta la loro approvazione sembra imminente.

Wikipedia riconosce il diritto alla tutela della reputazione di ognuno e i volontari che vi contribuiscono gratuitamente già si adoperano quotidianamente per garantirla. L’approvazione di questa norma, tuttavia, obbligherebbe ad alterare i contenuti indipendentemente dalla loro veridicità. Un simile obbligo snaturerebbe i principi fondamentali di Wikipedia, costituirebbe una limitazione inaccettabile alla sua autonomia e una pesante minaccia all’attività dei suoi 15 milioni di volontari sparsi in tutto il mondo, che sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per “non avere problemi”.

Wikipedia è la più grande opera collettiva della storia del genere umano: in 12 anni è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. L’edizione in lingua italiana ha quasi un milione di voci, che ricevono 16 milioni di visite ogni giorno, ma questa norma potrebbe oscurarle per sempre.

Questo diritto di rettifica è incondizionato, non fa alcuna distinzione tra notizie vere, notizie sbagliate pubblicate in buona fede e notizie false pubblicate in malafede.

La rettifica viene richiesta ed ottenuta da chiunque non voglia vedere scritto una certa frase, e si è obbligati a cancellarla anche se riporta l’assoluta verità.



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