CHI PROTESTA: Contribuenti italiani
CONTRO CHI: Comuni
PER QUALE MOTIVO: Aumenti TARES
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Massarosa, proteste per l’aumento della Tares
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La protesta anti-Tares rischia di estendersi in tutta la Versilia
Versiliatoday.it-19 ore faMASSAROSA. Assistiamo preoccupati all’escalection di proteste che cittadini ed imprese hanno messo in atto a Massarosa in questi giorni a … -
Tares Massarosa, Mungai: “Porterò la protesta dei cittadini a Roma”
Versiliatoday.it-11/nov/2013MASSAROSA. All’indomani della manifestazione contro l’appicazione della Tares con il conseguente aumento delle Tariffe, interviene il …
In tutta Italia sta montando la protesta contro la Tares, il tributo comunale che deve coprire per il 2013 il costo del servizio di smaltimento dei rifiuti.
Nata tra tante incertezze e qualche polemica, la Tares nasce e muore nel 2013 . Nel 2014 sarà sostituita da una nuova tassa, che ingloberà anche l’entrata per l’IMU Prima casa cancellata per il 2013, e che nasce con già un mare di polemiche e di richieste di variazioni, a partire dal nome. Tasi, Tari, Trise, forse TUC.
Intanto però stanno arrivando le richieste di pagamento, con importi molto più alti rispetto a quelli a cui i contribuenti erano abituati, e monta la rabbia verso le istituzioni.
Vediamo però di capire i motivi di questi aumenti.
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In ritardo e difficili da pagare Tares, proteste e rabbia per i bollettini
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Reggionline-06/nov/2013REGGIO EMILIA – “Tares, le imprese vedranno un ricarico medio del 14%, senza considerare l’addizionale di 0,30 euro al metro cubo da … -
Protesta contro Tares, ambulanti hanno abbandonato binari
ANSA.it-06/nov/2013(ANSA) – TORINO, 5 NOV – Hanno liberato i binari della stazione di Torino Porta Susa, dopo quattro ore, i circa trecento ambulanti che hanno …+Mostra di più
Precedentemente, fino al 2012, per lo stesso servizio i comuni riscuotevano la TARSU o la TIA o TIA2.
I contribuenti sono portati a pensare che sia solo un cambio di nome e non capiscono gli enormi aumenti che ci sono tra TARSU e TARES. In realtà l’aumento delle bollette non è voluto dai sindaci, che non ci tengono a diventare improvvisamente impopolari, ma dalla diversa concezione della tassa.
Se fino al 2012 i comuni dovevano coprire solo una parte del servizio di raccolta, spazzamento e smaltimento dei rifiuti, con la TARES sono costretti ad incassare dai cittadini il 100% di quanto speso.
Poniamo che il costo del servizio sia di 1.000.000 di euro (un milione, cifra tonda ma simbolica, i comuni spendono di più) all’anno.
Con TARSU e TIA i sindaci potevano chiedere ai propri cittadini di pagare attraverso le bollette solo una parte, diciamo 700.000 euro, ed il resto gravava sul bilancio comunale. Visto che ditte ed operai volevano comunque essere pagati, i restanti 300.000 euro venivano pagati dai cittadini sotto altra forma, ma la bolletta TARSU era più bassa.
Adesso lo stesso sindaco deve incassare obbligatoriamente da tutti i suoi cittadini quel milione per intero, dividendo la somma tra tutti secondo un principio che chi più sporca più paga. Quindi le famiglie con pochi componenti pagano meno delle famiglie numerose, che pagano meno di un negozio di ortofrutta (la categoria più sporcacciona), ma tutti insieme devono coprire l’intero costo del servizio.
A questo si aggiungono 30 centesimi al metro quadro che tutti devono versare allo stato unitamente alla TARES. Su una casetta di 50 mq sono 15 euro in più da pagare.
Così funziona la TARES. Stanno arrivando cartelle salate a famiglie ed imprese commerciali, con aumenti anche del 350% rispetto al passato.
Ma non è che i sindaci dei comuni siano diventati sanguisughe.
Il problema è che il costo di smaltimento dei rifiuti è troppo alto.
Se si spendono 5 milioni di euro per portare i rifiuti in discarica, questa cifra deve essere divisa tra tutti. Se se ne spendesse la metà automaticamente anche le bollette dei contribuenti sarebbero ridotte alla metà.
Il problema non è la TARES. Il problema è che i comuni spendono milioni di euro per tenere pulite le loro vie e per smaltire i rifiuti.
Sono giustificati i costi che sostengono i comuni ? Si possono abbassare ?
Perchè gli ATO Rifiuti, gli enti territoriali sovracomunali che dovevano unificare i servizi e ridurre i costi non sono mai partiti ? Quanto costano le discariche ? Quanto costano i trasporti dei rifiuti ? Chi controlla che queste cifre siano corrette ?
Daccordo la protesta contro la TARES, ma il problema deve essere affrontato all’origine, si deve indagare sulle fatture che i comuni pagano alle ditte per lo smaltimento dei rifiuti, verificare i costi e possibilmente ridurli.
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