CHI PROTESTA: Italo Treno
CONTRO CHI: Maurizio Gasparri
PER QUALE MOTIVO: tweet di Gasparri contro la compagnia ferroviaria privata
Comunicato Stampa
Ntv: I tweet di Gasparri, triste modo di fare politica
Roma, 2 settembre 2014 – “I tweet lanciati di Maurizio Gasparri contro l’acquisto dei biglietti Italo, sono la conferma della considerazione che la politica dà alla liberalizzazione del trasporto ferroviario”. Ntv è dispiaciuta e sorpresa che il vicepresidente del Senato, una delle più importanti istituzioni del Paese, si scagli contro una società privata che faticosamente sta cercando di affermare nel trasporto ferroviario ad Alta Velocità i principi della concorrenza.
I messaggi in rete, del tenore “Siete quasi falliti, rischioso comprare i biglietti venduti da Ntv”, e ancora: “Quali promozioni, presto chiuderete”, appartengono a una vecchia politica, portatrice di valori superati e di quella cultura del monopolio che al bene del Paese, alla concorrenza e ai benefici di un mercato aperto e trasparente, preferisce, contro i cittadini, il punitivo ritorno al mercato protetto. Gasparri dovrà rispondere agli oltre 6 milioni di Viaggiatori che hanno apprezzato Italo, felici di poter finalmente scegliere, così come dovrebbe avvenire in tanti altri settori del Paese.
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Maurizio Gasparri è il presidente del gruppo parlamentare Il Popolo della Libertà al Senato della Repubblica, vicepresidente del Senato della Repubblica.
I proprietari di NTV – Italo Treno sono Luca Cordero di Montezemolo e Diego della Valle, entrambi critici nei confronti della classe politica attuale.
Per quello che ho potuto notale è che ITALO treno è un servizio dove esplicano le loro funzioni persone di alta professionalità e precisione. Non altrettanto si può dire di TRENITALIA, … [commento modificato da admin per contenuti offensivi ]
http://www.repubblica.it/economia/2014/09/02/news/ntv_a_rischio-94850698/
I treni Ntv a rischio sopravvivenza
La società di Italo potrebbe chiedere la mobilità per 300 dipendenti su 1000. Pesano i debiti, ma il management punta il dito contro il governo: “Penalizzati dall’aumento dell’energia”.
[…]
Il colpo di grazia secondo i vertici dell’azienda, dopo la guerra dei prezzi scatenata da Trenitalia (Ntv ha presentato un ricorso all’Antitrust) e la sostanziale mancanza di un’Authority di settore, è arrivato con il decreto competitività del ministro dello Sviluppo, Federica Guidi: fine del regime tariffario agevolato, introdotto nel 1963, con un incremento
dei costi di 15-20 milioni l’anno a partire dal 2015. Un livello insostenibile per l’azienda che già paga 120 milioni l’anno per l’accesso alla rete.