Perchè andare a votare il referendum abrogativo Stop-Trivelle del 17 aprile

Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?

Questo è il quesito del referendum abrogativo a cui tutti gli italiani sono chiamati a rispondere domenica 17 aprile .

E’ l’unico quesito referendario rimasto su un gruppo di 6 quesiti proposti, gli altri 5 sempre sugli stessi argomenti sono stati annullati per intervenute modifiche legislative con la legge di stabilità finanziaria.

In poche parole il testo di legge attuale prevede per le concessioni per le estrazioni in mare già in attività ed entro le 12 miglia marine vengano automaticamente prorogate fino al termine del giacimento in estrazione (gas o petrolio).  Se il referendum raggiunge il quorum e vincono i SI le parole che permettono questa proroga vengono cancellate e quindi le concessioni terminano alla loro naturale scadenza . Continua a leggere …

18 febbraio 2014: manifestazione a Roma di Rete Imprese Italia

CHI PROTESTA: Rete Imprese
CONTRO CHI: Governo 
PER QUALE MOTIVO: Senza l’impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro

Rete Imprese Italia, il soggetto costituito tra le cinque maggiori organizzazioni dell’artigianato, del commercio, dei servizi e del turismo (Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti) che rappresenta in modo unitario il mondo delle piccole e medie imprese, ha lanciato una massiccia mobilitazione delle imprese italiane, convocando per il 18 febbraio una grande manifestazione a Roma.

Obiettivo della manifestazione, sotto lo slogan «SENZA IMPRESA NON C’È ITALIA. RIPRENDIAMOCI IL FUTURO», è quello di chiedere con forza a Governo e Parlamento una svolta urgente di politica economica.

Si riporta il comunicato stampa di Rete Imprese Italia per la manifestazione nazionale del 18 febbraio 2014.

Slogan manifestazione del 18 febbraio 2014

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cancelliamo la marca da bollo

CHI PROTESTA: movimento per l’abolizione dell’imposta di bollo
CONTRO CHI: Governo, parlamento
PER QUALE MOTIVO: la marca da bollo esaspera i contribuenti e rallenta la burocrazia.

logo no marca da bollo

Nel 2010 è nato il sito www.nomarcadabollo.it che ha lanciato la campagna contro la marca da bollo .

Ritengo che la marca da bollo o imposta di bollo sia una vera gabella dello Stato anacronistica, odiosa, fastidiosa e che oltre all’esborso di denaro comporta complicazioni e lungaggini nei rapporti con la pubblica amministrazione.

Da questa considerazione nasce nomarcadabollo.it, sito che ha come scopo la divulgazione di questa protesta contro la marca da bollo e la raccolta di adesioni affinchè sia portata a conoscenza dell’opinione pubblica e dei politici la necessità di provvedere al più presto alla cancellazione dell’imposta di bollo.

Centinaia di persone ogni giorno leggono il blog, centinaia di persone dal 2010 ad oggi hanno espresso il loro parere contrario alla marca da bollo. Se proprio non si può cancellare almeno il bollo dovrebbe essere pagato senza mettere in difficoltà i contribuenti.

Oggi la protesta contro la marca da bollo lancia una campagna di reclutazione di indignati contro questa tassa. Vogliamo essere migliaia. Vogliamo che alle prossime elezioni politiche ci sia un candidato che appoggi la nostra richiesta.

Per fare questo le centinaia di utenti di nomarcadabollo.it non bastano.

Per questo è stata aperta la pagina Facebook No marca da bollo, per cercare di sensibilizzare molte più persone attraverso il social network più diffuso e che più di ogni altro riesce a condividere le passioni e le indignazioni.

Questo è quindi un invito a cliccare MI PIACE sulla pagina Facebook  No marca da bollo  e  diventare fan, in modo da far vedere alla classe politica quanti siamo ed in quanti vogliamo l’abolizione della marca da  bollo.

Chiedi anche tu l’abolizione della marca da bollo


Questi alcuni commenti significativi sul blog dove potrete lasciare anche voi il vostro pensiero: Continua a leggere …

Il mondo in marcia contro la Monsanto

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CHI PROTESTA: Monroe Canal – Occupy Monsanto
CONTRO CHI: multinazionale Monsanto
PER QUALE MOTIVO: contaminazione del cibo-controllo indiscriminato della produzione agricola

Monsanto è un’azienda fondata nel 1901 a St. Louis, Stati Uniti – tuttora sede della società – da John Queeny, dipendente di una casa farmaceutica, con un capitale iniziale di 5.000 dollari. La società, che prende il nome dalla moglie di Queeny, Olga Monsanto, diventò in seguito la prima produttrice statunitense di saccarina. Nel corso della sua storia centenaria, la società si è via via trasformata passando dalla produzione di ingredienti per l’industria farmaceutica e dell’alimentazione nei primi venti anni del secolo a società impegnata nella produzione di prodotti chimici e fosfati, sino all’ingresso negli anni ’60 nel settore dei prodotti per l’agricoltura per poi giungere, a partire dalla fine degli anni ’70, all’impegno nel settore delle biotecnologie applicate all’agricoltura.

Nel 1997 Monsanto ha deciso di scorporare l’attività chimica dalle altre attività dando vita a due società separate: Monsanto, che opera nell’agricoltura, e Solutia, che opera esclusivamente nel settore della chimica tradizionale.

Nel 2000, a seguito della fusione con il gruppo Pharmacia, nasce la nuova Monsanto Company che ha nella divisione agricoltura il suo core business. Le due società si separano definitivamente nel 2002 e Monsanto diventa una società focalizzata al 100% sull’agricoltura.

OccupyMonsanto combatte contro questa innaturale alchimia tra agricoltura ed industria chimica, che fa parte del know how di Monsanto ed organizza per il 25 maggio una manifestazione a livello globale.

Questo è un invito all’azione contro Monsanto in ogni parte del mondo Continua a leggere …

Mobilitazione lavoratori call center contro le delocalizzazioni

CHI PROTESTA: lavoratori Call Center Almaviva
CONTRO CHI: Almaviva, Vodafone, Telecom, Wind, Infostrada, Fastweb
PER QUALE MOTIVO: contro le delocalizzazioni dei Call Center

CALL CENTER E PRECARIETA’: NASCE IL COORDINAMENTO NAZIONALE PER DIRE NO ALLE DELOCALIZZAZIONI.
IL 6 APRILE FLASH MOB IN CONTEMPORANEA A ROMA NAPOLI PALERMO E CATANIA.

Nasce il Coordinamento nazionale degli operatori di Call center per dire NO alle delocalizzazioni, fenomeno che sta seriamente rischiando di far saltare centinaia di posti di lavoro in tutta Italia.

Sabato 6 aprile alle 18 il neonato Coordinamento ha infatti organizzato in contemporanea a Roma Napoli Palermo e Catania un Flash Mob che si svolgerà nelle principali piazze di queste importanti città d’Italia, che da Roma in giù rappresentano il ‘Polo in dismissione’ dei customer care in outsourcing, per protestare contro il fenomeno delle delocalizzazioni prassi molto utilizzata dalle aziende soprattutto nel settore delle Telecomunicazioni e dei servizi ai call center per abbattere il costo del lavoro e rendere sempre più precario il contesto sociale nel nostro Paese.

Saremo tantissimi – affermano con entusiasmo dal comitato promotore – questo è il primo di una lunga serie di eventi attraverso i quali proveremo a sensibilizzare in modo nuovo e dinamico l’opinione pubblica su di un fenomeno, quello delle delocalizzazioni, che impoverisce il lavoro in Italia, lo rende più precario creando dumping tra le imprese e nelle gare di appalto della Pubblica amministrazione ed espone tutti i cittadini italiani possessori di un sim card con uno dei tanti gestori al problema del trattamento dei dati personali ed alla violazione della privacy”. Continua a leggere …

Manifestazione per Albinia lunedi 25 marzo

albinia alluvione del 12 novembre
Sono passati ben 4 mesi dall’ alluvione del 12 novembre, 4 mesi in cui si sarebbero potute fare molte cose, rassicurare la popolazione, intervenire per la sicurezza, far ripartire Albinia e dintorni e far appartenere al passato quanto successo .

Invece Albinia ed i suoi abitanti si sentono abbandonati, sono abbandonati.

L’appello al presidente Monti: “Firmi il decreto” con cui si chiede finalmente di firmare il decreto per sbloccare i fondi per gli alluvionati sta girando ed incrementando inutilmente.  La politica ancora una volta è voltata a guardare i propri interessi mentre la popolazione avrebbe bisogno di urgenti provvedimenti.

Per questo motivi si terrà lunedi 25 marzo una manifestazione  per la richiesta urgente della messa in sicurezza del fiume Albegna, aiuti finanziari e defiscalizzazione, perchè ancora oggi senza un piano di emergenza la popolazione e il territorio sono abbandonate a se stesse. Continua a leggere …