Il Sindacato di Polizia protesta per le mascherine rosa

La polizia italiana è attenta alla moda? Si scatena l’ironia web contro gli Agenti di Polizia in rivolta dopo aver ricevuto lotti di mascherine rosa da indossare in servizio, sostenendo che il colore “eccentrico” non si abbina bene alle loro uniformi.

Le mascherine FFP2 sono state inviate alle unità di polizia di sei città dall’ufficio del commissario italiano per l’emergenza Covid-19, Francesco Paolo Figliuolo.

Dopo aver aperto le scatole, molti degli agenti si sono rifiutati di indossare le mascherine “inappropriate”, spingendo Stefano Paolini,  segretario generale dell’Unione Autonoma di Polizia (SAP) , a scrivere una lettera al capo della polizia del Viminale, Lamberto Giannini.

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Perché finanziare le ricerche spaziali? Le polemiche e le risposte della scienza

Ci sono molte polemiche intorno alle missioni spaziali. Alcuni per esempio dubitano sul fatto che l’uomo sia riuscito perfino a raggiungere la Luna. Ma accanto agli scettici ci sono anche altre persone che mettono in discussione l’essenza stessa degli obiettivi che sarebbero alla base delle missioni nello spazio. Questo nel corso del tempo ha determinato l’avvio a delle vere e proprie polemiche. Infatti molti si chiedono perché mai si debbano investire tanti soldi nella ricerca spaziale, piuttosto che pensare a risolvere quei problemi che ormai affliggono da secoli il nostro pianeta. La questione non è facile da risolvere, specialmente se si effettua il paragone tra i soldi che ogni anno vengono destinati alle missioni nello spazio e il denaro che invece non si devolve alla risoluzione di problemi molto gravi, come la fame nel mondo.

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La corsa verso internet e tecnologia: una disparità sociale?

Il tema dell’innovazione tecnologica è molto sentito. Sempre più attualmente si parla di transizione digitale, con precise indicazioni che arrivano anche dall’Unione Europea. Infatti anche a livello europeo si stanno mettendo a punto delle strategie che hanno come obiettivo quello di dedicare delle cospicue percentuali di risorse allo sviluppo delle nuove tecnologie. Da un lato si cerca soprattutto di implementare la banda larga sul territorio e di avviare sempre di più i servizi della Pubblica Amministrazione in chiave digitale. Stiamo assistendo ad una corsa veloce verso la tecnologia e tutto ciò che ha a che fare con internet. Ma a quali conseguenze può portare tutto ciò?

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Super Green Pass in Italia dal 06 dicembre. Cosa fanno gli altri Stati Europei?

L’Italia inasprisce le regole Covid per i non vaccinati con il ‘super green pass’.

L’Italia ha deciso di escludere le persone non vaccinate (ma comunque sane e non positive) dalle attività sociali e sportive, mentre i governi di tutta Europa si affrettano a rafforzare le restrizioni di Covid-19 in mezzo a un numero record di infezioni in alcune parti del continente.

Il “super green pass” italiano entrerà in vigore dal 6 dicembre e richiederà alle persone di dimostrare di essere vaccinate o guarite dal Covid per accedere a cinema, teatri, palestre, discoteche, impianti di risalita e stadi, oltre che per essere servite al chiuso nei bar e ristoranti.

La normativa vigente in Italia e in molti altri Paesi dell’UE consente di avere il tesserino sanitario anche a chi fornisce prova di un test negativo effettuato entro le 48 ore precedenti l’utilizzo dei luoghi ricreativi, regime che è diventato noto come 3G, ma la nuova normativa italiana rimuove la terza opzione. 3G si riferisce alle parole tedesche geimpft (vaccinato), getestet (testato) e genesen (guarito); 2G è vaccinato o guarito.

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Pandemia Covid – gestione sbagliata

Tutto sbagliato! La via per uscire dalla pandemia non è quella giusta, perché non è lungimirante e non tiene conto dei danni collaterali che crea, economicamente e socialmente.

A Marzo 2020 siamo stati travolti da una situazione inaspettata, grave e di cui non sapevamo gli sviluppi. In quel momento è stato giusto chiudere tutto, istituire il lockdown, proteggere le persone a discapito delle libertà individuali e dell’economia. Eravamo in una situazione in cui non ci siamo mai trovati, non c’era un manuale da seguire e dovendo improvvisare meglio indirizzarsi verso la soluzione che comportava meno rischi.

A Giugno 2020 abbiamo pensato che era tutto finito, che si potesse tornare ad una vita normale e che la pandemia sarebbe stato un ricordo da raccontare ad increduli nipotini.

A Ottobre 2020 ci siamo quindi trovati impreparati, al punto di partenza, ancora in balia di un virus non pericolosissimo in assoluto, ma pericoloso in quanto non affrontato con il giusto approccio. L’errore è stato quello di non credere ad una recrudiscenza della malattia e quindi non usare i mesi estivi di relativa calma per prepararsi all’ondata autonno-invernale.

Da Giugno a Ottobre 2020 il Governo si doveva preparare ad affrontare la malattia e non l’ha fatto.

Come si doveva preparare? Andando a riparare laddove eravamo deboli.

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50 milioni alle tv per parlare di Covid

Chi protesta Salvatore

Contro chi Contro il Ministero dello sviluppo economico

Oggetto della protesta 50 milioni alle emittenti televisive per informare sul Covid

Sono tempi difficili con molte famiglie in difficoltà economica a causa della chiusura delle attività, gli ospedali hanno bisogno di personale e attrezzatura, i comuni di fondi per sostenere le famiglie più disagiate.

In questa situazione difficile voi cosa fareste con 50 milioni di euro? A chi destinereste una cifra simile? Chi potreste aiutare?

E cosa si può fare con 50 milioni di euro? Quanti letti di terapia intensiva si possono finanziare? Quanti infermieri e medici vengono pagati e per quanti mesi?

50 milioni di euro sono una risorsa importante per sostenere specifici settori in questo periodo di pandemia.

Il Governo ed il Ministero per l’innovazione pensano che un buon modo di usare 50 milioni di euro del bilancio dello Stato sia quello di elargirli alle emittenti televisive.

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