Esempi di Democrazia e Riforma Pensioni

CHI PROTESTA: Fabio
CONTRO CHI: Politica e Governi
PER QUALE MOTIVO: Esempi di Democrazia e Riforma Pensioni

Le proteste da avanzare sarebbero moltissime rispetto al dissennato comportamento che i nostri Politici, tutti nessuno escluso, da ormai tanti, troppi anni sino ad oggi hanno applicato ed ancora, Governi Tecnici oppure no, continuamo ad adottare e mantenere.

Da sempre fiero e orgoglioso di essere italiano, in questi ultimi anni mi sto vergognando di esserlo davanti ad un popolo che da anni sta mostrando di non essere all’altezza, senza reagire nelle dovute maniere, per darsi una giusta ed equa guida politica, soprattutto non corrotta e che dimostri di poter risolvere i numerosi problemi che ci affliggono o perlomeno tenti di farlo in maniera trasparente e chiara, cercando di andare incontro alle esigenze del suo popolo che sta soffrendo e reclama giustizia.

Passiamo ad un primo punto : l’Italia è in difficoltà ed è giunta sull’orlo del baratro quasi quanto la Grecia !?! Bene, anzi male, ma l’esimio Prof. Monti, dal quale non mi sono mai aspettato niente di positivo sin dal suo primo giorno di governo tecnico, quando mai avrebbe potuto agire andando contro o penalizzando quelle entità, delle quali costituisce da sempre il faro di riferimento, come le Banche e le Assicurazioni !?! Esempi in questo senso ne abbiamo a sufficenza, ne cito uno, l’ultimo e attualissimo : come è stata giustificata la decisione di esentare le fondazioni bancarie dal pagamento dell’IMU !?! Qualsiasi essa sia non potrà mai reggere alcun confronto e purtroppo esempi di questo tipo se ne possono evidenziare moltissimi altri, assai noti che non vengo a citare poichè ne uscirebbe fuori un vero e proprio trattato.

C’era da risolvere i problemi dell’Italia che era giunta alle soglie di un precipizio, quale migliore occasione per dare un tangibile esempio al popolo italiano di equità e giustizia !?! Intanto il nostro Governo si sarebbe dovuto presentare al popolo con l’attuazione di veri e propri tagli rivolti ad eliminare tutti gli spechi, i privilegi e le superpaghe che tutto il nostro apparato Politico, Governativo e Parlamentare, da sempre gode in maniera sfacciata e oltretutto, a mio avviso oltre a non meritare, non dovrebbero esser nè dovute e tantomeno elargite.

Poi le dismissioni dei molti beni pubblici e statali, solamente in questi ultimi giorni, tardivamente presentati, quindi una volta dimostrata e quantificata a tutti gli italiani l’entità, la volontà ed il buon senso di essersi per primi tagliati tutti i privilegi cui godono, non essendo ancora sufficienti a risolvere i problemi, allora si, chiedere alla popolazione i sacrifici, che sarebbero risultati di entità molto inferiore a quelli che stanno chiedendo, per andare a colmare la restante parte che sarebbe mancata per rimettere sulla giusta carreggiata la Nazione Italia.

In questa circostanza sono dell’avviso che la stragrande maggioranza degli italiani avrebbe non solo compreso, ma ben volentieri si sarebbe prestata, prodigata e sacrificata per salvare l’Italia, oltre naturalmente a ben apprezzare l’operato del Governo.



Invece, come ormai è a tutti noto, si è fatto l’esatto contrario, prima si preleva e si strizzano come limoni i ceti più deboli, pensionati, dipendenti, piccoli autonomi, etc., dopo, quando da essi non si può pretendere di più perchè oramai messi tutti sul lastrico e in mutande, si cerca, paventando solo dei palliativi, di andare a vedere cosa tra lor signori e tutto ciò che li circonda, si può ridurre, badando molto bene di non stravolgere troppo i loro privilegi ed il tenore di vita che deve comunque rimarnere immutato rispetto a prima. No cari Signori, non ci siamo proprio, così operando pensano o si illudono di ricevere anche il consenso del popolo italiano !?!

Tuttalpiù possono ricevere il consenso dei loro pari o dei mercati finanziari, i quali se ne infischiano di come stanno o soffrono i cittadini, l’importante per essi è salvaguardare i propri interessi, poi tutto il resto non conta.

Quindi mi chiedo, ma dove pensano di vivere, sul pianeta Venere !?!

Non capiscono che se a un dipendente o a un pensionato, vai a togliere duecento o trecento euro, alle loro già miserevoli mensilità che percepiscono, li metti in difficoltà e nella condizione di non giungere a fine mese !?! Non capiscono che se certi prelievi, anche di due o tremila euro li applichi su stipendi mensili di 8-10-12 mila euro e oltre a questi non cambia assolutamente niente ed il loro tenore di vita resta immutato!!!

Altra soluzione !?! Eccola : cominciamo ad imporre a tutti quei beneficiari di mega stipendi e di tante ricchezze accumulate in tempi di vacche grasse, di mettere a disposizione dello Stato Italiano, il 50% della loro liquidità e dei loro beni, trasformandola in acquisizione di BOT ventennali a “0” zero interessi, questo per risolvere ed allentare la morza del debito pubblico italiano, allora si che potrebbe iniziare un vero periodo di giusta democrazia e di equità sociale, ma credo che nessun politico avrà mai il coraggio e la volontà di proporre o prospettare una simile cosa, soprattutto il Professor Monti, perchè così facendo si metterebbe contro tutti i propri amici e sostenitori, andando contro anche ai propri interessi personali.

Riflessione : attuare una simile idea, contribuirebbe a risolvere buona parte dei problemi dell’Italia !? Credo proprio di si, è attuabile !?! Si, basterebbe avere la volontà di applicarla, ma non la si farà mai poichè l’Italia a parole interessa tutti, ma è meglio, più comodo e più veloce chiedere sacrifici ai cittadini modesti e poveri, prima di rischiare qualcosa di propio o di chi può permettersi certi agi, lussi e comodità.




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Da molti anni, avendo personalmente a che fare con valute di cambio internazionali, sin dai primi giorni di introduzione dell’Euro, e quindi in tempi non sospetti, avevo paventato che esso, così formulato e impostato, non avrebbe avuto un futuro molto lungo e le ragioni oltre ai riferimenti che già all’epoca disponevo, non potevano far altro che condurmi a certe deduzioni, non solo, già da allora avevo predetto che proprio la Grecia, ultimo paese ad essere stato ammesso alla moneta unica, sarebbe stato il primo Paese ad entrare in crisi, a seguire le avrebbero fatto compagnia i Paesi con economie molto deboli come il Portogallo, l’Irlanda e così via sempre più su sino ad interessare Paesi molto più grandi come la Spagna, l’Italia, etc., ad appena dieci anni di distanza, purtroppo, la mia previsione si è avverata totalmente.

Non entro nel merito, spiegando le molteplici ragioni che mi potarono a pensarla in questa maniera, perchè le cose e gli indicatori da spiegare e  portare ad esempio sarebbero moltissime e occorrerebbero pagine e pagine di spiegazioni e dimostrazioni, ma erano e lo sono ancor oggi di una semplicità inaudita ed erano lì davanti agli occhi di tutti, tuttavia avevo azzeccato e centrato pienamente le mie previsioni con 10 anni di anticipo, io che non sono nessuno e non ho la presunzione di essere qualcuno, avevo già le idee molto chiare all’epoca, allora mi chiedo: e tutti i nostri “Soloni”, Politici, Economisti, Statisti che avevano progettato, programmato, prospettato una forte valuta e la nascita di una forte Comunità Europea cosa sognavano, come avevano valutato o cosa si illudevano di far credere alla comunità internazionale avendo introdotto una nuova e unica valuta, senza prima avergli creato delle forti basi e intorno delle solide e durature strutture capaci di tenere a freno le speculazioni finanziarie ed ottenere il supporto e la credibilità dei mercati internazionali !?!

Solo chiacchiere e progettazioni virtuali ma quel che è peggio e ancora oggi non mi va giù è  il fatto che li abbiamo dovuti mantenere e pagare assai profumatamente per poi giungere alle condizioni attuali. Bravi, complimenti, ottimo lavoro, ora però a pagarne le conseguenze sono milioni di cittadini italiani ed europei, oltretutto quelli appartenenti ai ceti più modesti e poveri.

Mi chiedo : ma gli Stati Uniti d’America, con i loro 50 Stati Confederati, non potevano essere presi come esempio, magari migliorandone anche certi aspetti, per andare a costruire le basi di un’altrettanta Confederazione Europea, creando di fatto oltre ad una moneta unica, un unico Governo, un’unica Politica, un’unica Banca Centrale, un livellamentro tra i vari Stati sia delle tasse dovute che delle buste paga e di tanto e tanto altro !?! Questo di fatto è mancato sin dal principio all’Europa, si è pensato solamente ai profitti finanziari che in teoria avrebbe portato un’unica e forte valuta che di fatto era divenuta più forte del Dollaro USA, sino a quel momento unico termine di riferimento valutario internazionale, oggi tutti quanti stiamo pagando questi errori di valutazione e soprattutto la fretta di aver voluto fare delle cose prematuramente rispetto al fatto di aver costruito prima delle solide fondamenta.

Grazie a tutti i Politici, Economisti, Statisti e chi più ne ha ne metta, se queste “intelligenze” sovranazionali producono poi le situazioni che stiamo vivendo, sarebbe bene per tutti che stessero a coltivare rape e carciofi, perlomeno siamo certi che farebbero meno danni.

Vogliamo ora parlare di Pensioni !?! Visto e considerato che da pochissimo tempo in Italia è stata introdotta la nuova Riforma Pensionistica !?!

Ero giovanissimo e già la pensavo così, gli anni trascorsi e tutte le esperienze che la vita mi ha concesso di conoscere e vivere, più che mai hanno rafforzato in me certe convinzioni e pensieri.

Utopia, qualcuno li definirà, rispondo dimostratemi il contrario, dimostratemi dove certi concetti fanno acqua, dimostratemi che non potrebbero essere applicati e attuati, dimostratemi, dal momento che almeno a parole viviamo in una Democrazia, quale sarebbe la percentuale della popolazione italiana prò e contro a certe idee, poi se qualcuno ne avrà il coraggio rispetti la stragrande volontà della maggioranza degli italiani.

Prima di spiegarne i concetti fondamentali di base, premetto che in una Nazione, tutti i lavori e le professioni che vengono svolte sono degne e meritevoli di considerazione e tutti quanti sono necessari e indispensabili per il buon andamento, il funzionamento e il mantenimento di una Nazione intera, da quello più facoltoso e intellettuale a quello più umile e manuale.

Se tutti concordano sul concetto sopra espresso, dico, tanto per scomodare di nuovo il Professor Monti o chi per esso, vorrei vedere se nel momento in cui nella casa ove vive, gli si ostruisse lo scarico del bagno o avvenisse un guasto elettrico, non essendo Lui in grado di ripararli, non chiamasse un idraulico o un elettricista, non potrà certamente mai chiamare in suo soccorso il ministro Passera o la Ministra Fornero, tantomenno un Giornalista o Montezemolo, quindi ecco riconosciuta l’indispensabilità delle professioni non intelletuali rispetto alle altre professioni Politiche, Finanziarie, Economiche.

Tutti durante l’arco della propria vita lavorativa siamo chiamati a contribuire per la formazione della propria Pensione commisuratamente e secondo il proprio reddito percepito.

Sino ad ics euro un’aliquota, sino ad ipsilon euro un’aliquota superiore e così via.

Giunti all’età pensionabile, ogni cittadino, a prescindere dalla propria professione svolta sino a quel momento, cessa di lavorare e che sia stato un grande Statista, Dirigente, Professionista, Politico, Muratore, Facchino, Autista, Idraulico, Commesso o Operaio, non potrà più dare alcun apporto alla Società e alla Nazione stessa in cui sino a quel momento a vissuto e svolto la propria attività lavorativa, di fatto tutto viene azzerato e tutti quanti ritornano ad essere solo e soltanto dei normali cittadini di uno Stato.

Ecco che a questo punto entrano in campo i miei concetti e la mia idea, definiamola anche rivoluzionaria, ma sicuramente nuova ed equa di Pensione : Qual’è rispetto alle condizioni di vita odierna la giusta cifra mensile da incassare mensilmente per vivere una vita decente e decorosa !?! Ne indico una casualmente, 1500,00-1800,00 Euro mensili !?! Bene, tutti quanti in Pensione con la stessa e identica cifra, dal Politico al Libero Professionista, dal Dirigente all’Operaio, dal Costruttore al Muratore, senza alcuna distinzione o classe di appartenenza, chi decide di smettere di lavorare, dopo aver raggiunto i requisiti necessari per beneficiare della Pensione,dovrà adeguarsi alla cifra stabilita che naturalmente verrà rivista e rivalutata con il normale aumento del costo della vita negli anni che seguiranno.

Chi non dovesse accettare tale regola, continui pure a lavorare anche fino e oltre i 100 anni, ma non chieda ne frattempo la pensione anche se sarà tenuto a versate i contributi dovuti. Eccezzion fatta per i Politici, i quali, al massimo dopo due mandati elettorali, non dovrebbero più essere eletti bensì andare a svolgere il lavoro che avevano o che si troveranno con il Titolo di Studio posseduto, infatti la politica dovrebbe essere svolta per passione o senso civico nei confronti della propria Nazione e del popolo, non trsformarsi in una professione vita natural durante come lo è oggi.

Naturalmente a questi concetti si solleveranno e si contrapporranno una moltitudine di contestazioni, già mi sembra di udirle, fra queste le più frequenti : ma io nel corso della mia vita lavorativa ho versato cifre mille volte superiori di te o di lui, perchè devo poi percepire una egual pensione !?! Egli sino ad oggi guadagnava 1200,00 euro e ora in Pensione va con 1500-1800 Euro !?! Si cari signori dovrebbe essere proprio così e ne spiego le ragioni : dal momento in cui ciascuno decide di andare in Pensione, come prima detto, non fornirà più alcun contributo al buon andamento della Nazione e accetta di ritornare un comune cittadino come tutti gli altri, con le sue esperienze acquisite, il suo o i suoi titoli di studio e tanto altro, ha contribuito secondo la propria capacità reddittuale e conseguentemente se era un modesto Operaio o Dipendente ha dovuto vivere e mantenere la propria famiglia con un reddito che appena, appena gli ha permesso di arrivare a fine mese in attesa di riscuotere lo stipendio successivo, per cui non avrà mai avuto la possibilità non solo di permettersi grandi lussi, fare investimenti, acquistare appartamenti, accantonare sul proprio conto bancario grossi risparmi, poichè quanto percepito gli è sempre e solamente servito per campare. Al contrario, chi invece godeva di un elevato stipendio o reddito mensile, sempre versando per il fondo pensionistico quanto dovuto, non solo ha sempre vissuto meglio e notevolmente al di sopra di un modesto dipendente, ma sicuramente nell’arco di tutta la sua vita lavorativa, se non li ha dissipati, e questi sono cavoli suoi, ha percepito somme notevoli che oltre a consentirgli di mantenere bene la propria famiglia, gli hanno permesso di fare investimenti e accantonamenti tali da rendergli comunque una vita pensionistica molto agiata e senza problemi, senza escludere che possa essersi permesso anche di costruirsi una pensione integrativa rispetto a quella che andrà a percepire, tutte cose che sono state precluse alle professioni più modeste, quindi cos’ha da lamentarsi !?!

Comunque sia il proprio tenore di vita non verrà così tanto sminuito o stravolto.

Altro capitolo che non sto ad affrontare in questo momento sono invece le Pensioni vitalizie o minime di sussistenza che devono essere comunque quantificate e elargite solo per il semplice fatto di avere la cittadinanza italiana, a tutte quelle persone che per ragioni di salute o mancanza di lavoro non sono riuscite a conseguire il minimo degli anni di contribuzione pensionistica, naturalmente con precise regole e distinguo, non possono certamente essere lasciate sole o dimenticate.

Ma state certi che questo spinoso problema è una mina a scoppio ritardato che farà sentire in pieno la propria deflagrazione nei prossimi decenni che seguiranno e se non sarà gestito e preso in considerazione a partire dai prossimi anni, scoppierà tra le mani dei nostri Governi con problematiche sociali devastanti, basti pensare, nonostante l’allungamento dell’età pensionabile entrato in vigore, all’enorme numero dei disoccupati in Italia e quanto in avanti si sia spostata l’età della prima assunzione, moltissimi cittadini si troveranno in futuro a dover lavorare oltre i 75 anni per conseguire il minimo pensionistico, con tutti i risvolti e riflessi negativi che conseguiranno certi lavori espletati in età così avanzate.

Chi vivrà vedrà, poi ne avremo modo di parlarne ampiamente.

Questi sono soltanto alcuni dei concetti che penso, e naturalmente per un’equa riforma pensionistica nessuno mai me li toglierà dalla testa.




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