Genitori separati dai figli. Quando la giustizia non aiuta.

CHI PROTESTA: Sergio
CONTRO CHI: giustizia e minori
PER QUALE MOTIVO: distruzione nucleo familiare

A 60 anni, dopo aver tirato grandi 2 figli con “meravigliosi” risultati, sono diventato padre di un bimbo, oggi di 11 mesi (Mamma marocchina), che senza validi motivi è stato tolto alla mia vista se non per 1 ora ogni 15gg in luogo protetto.

 Sono mesi che non vedo la mamma e il bambino, poichè la madre, intimorita da velate allusioni di toglierle definitivamente il piccolo, non ha il coraggio nemmeno di parlare con me. (Così asserisce lei, terrorizzata, nei nostri rarissimi incontri.)


Avevo una famiglia che non ho più grazie a:
– Carabinieri che hanno impaurito, anche se inconsciamente, la mia compagna e le hanno fatto firmare chissà cosa senza interprete e senza capire cosa vi fosse scritto.
– Le assistenti sociali che non hanno mai fatto alcuna indagine e non si interessano al caso
– Il tribunale dei minori che ha distrutto inutilmente, anzichè aiutare, la mia famiglia.

Per questo intendo comunicare di voler mettere in atto a giorni uno sciopero della fame e della sete dinanzi al tribunale dei minori di Milano, via Leopardi 18 – Milano, fino all’ annullamento di ogni precedente decreto nei confronti della mia famiglia.
Sergio Grassi – Milano (20141) — via S. S***** 1 – tel 02-******– 333-******

luxdor.info@gmail.com
Ossequi.
Sono ben accolti padri, madri, nonni e famiglie intere che vogliano unirsi alla mia lotta.
Attendo le VS chiamate

About admin-Salvatore

Divido la mia vita in blog, dove informo i miei lettori e vengo informato dai miei lettori. Scrivo ciò che conosco, leggo quel che voglio conoscere. Leggi tutti i miei argomenti su blogsdaseguire.it.

One Reply to “Genitori separati dai figli. Quando la giustizia non aiuta.”

  1. sergio

    Chi vi scrive è un uomo di 61 anni che da decenni subisce gravi e insostenibili ingiustizie.

    Il mio calvario è iniziato a 14 anni, quando facendomi paura, un commissario di P.S. mi costrinse a confessare quello che non avevo fatto, con la minaccia di mettermi in prigione.

    Da quel giorno sono stato subissato di ingiustizie fino ad oggigiorno, semplicemente perché “ho precedenti”.

    Vengo agli ultimi fatti:

    Nel 1995, da una mia relazione, nacque una meravigliosa bimba.

    In quel periodo avevo una fiorentissima attività edile, ero innamoratissimo della madre e ancor piu’ della bimba. A loro ho dato tutto il mio amore, una casa, benessere e serenità.

    Il rapporto iniziò a disgregarsi quando mi accorsi che la madre, approfittando delle mie assenze per lavoro, portava sempre piu’ spesso la bimba dai nonni, per poi scomparire durante il giorno.

    La famiglia dei nonni era così composta: (Costoro sono comunque stati “mannati” in diverse occasioni dal sottoscritto)

    1) nonno in T.S.O. per alcolismo,

    2) fratello noto tossicodipendente e spacciatore, rapinatore,

    3) nonna che lavorava in una fabbrica, venale e volgare, di una ignoranza tracotante, opportunista e senza scrupoli per il proprio interesse.

    Presto scoprii il motivo delle fughe. La mia compagna aveva conosciuto tale Giorgio, noto tossicodipendente e spacciatore di cocaina ed altre amenità.

    Infatti una mattina, in seguito ad una discussione a causa della mancanza di mia figlia in casa, essa mi aggredì, probabilmente in crisi di astinenza con calci e pugni, afferrò un cacciavite e tento’ di colpirmi in volto. D’ istinto la spinsi indietro ed essa urto’ violentemente contro un sostegno del soppalco (tubo innocenti) rompendosi il naso.

    Essa dichiarò invece che il sottoscritto l’ avrebbe sequestrata e percossa volutamente. Naturalmente credettero a lei.

    Non ho piu’ potuto vedere la mia bimba, sono stato minacciato da vari spacciatori, ho provato di tutto per poter riavere mia figlia: a nulla sono valse denunce e prove della mia onestà e amore per lei. A nulla le prove che il “nuovo compagno” era un criminale. E’ stata affidata alla madre e al “nuovo compagno” non ostante le mie denunce anche ai C.C..

    Risultato:

    ho ritrovato mia figlia su Facebook. Le ho scritto e mi ha detto di stare attento perché sa essere anche molto cattiva. Ha 15 anni, si droga, si ubriaca, non va a scuola e ha perso due anni.

    Il parroco dell’ oratorio ove ogni tanto va mi ha detto che è una ragazza abbandonata a se stessa e che frequenta cattive compagnie. Ho paura ad avvicinarmi a lei. Se mi denunciasse non avrei scampo alcuno.

    Passati anni da incubo, nel 2009 nacque un altro bimbo che oggi ha due anni.

    Ebbene, anche questo bambino sta subendo la sorte di sua sorella: la madre (marocchina) mi ha denunciato per maltrattamenti e percosse, e altre amenità.

    Ebbene: ho le prove inconfutabili che sono tutte menzogne: lei stessa. messa alle strette dalla procura penale ha dichiarato e ammesso di aver mentito, che io non l’ ho mai trattata male.

    Cio’ non ostante sono indagato e sarò processato e certamente condannato per cose che non ho commesso, perché ho precedenti.

    Le prove a mio favore sono di una inconfutabile realtà: non tenerne conto significa o volerlo o avere problemi mentali di comprensione. Non si puo’ dire che un asino vola: ebbene io sarò condannato per aver fatto volare un asino.

    Ho diversi hobby, fotografia, musica (suono e canto in un gruppo), sostengo un bimbo a distanza, regalo lavoro a diversi artigiani in difficoltà.

    E altro.

    Vorrei poter dare risalto a questa mia enorme dolore che sta distruggendo la mia vita e quella dei miei figli, vi sono particolari raccapriccianti e credo scandalosi.
    Cordiali saluti.

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