Martedì niente mercato: è sciopero contro l’apertura alla grande distribuzione

I mercatini rionali sono un modo diverso di fare la spesa.

Conosci il commerciante ed il commerciante conosce te.

I prodotti sono freschi, di cui si conosce bene la provenienza. Ogni commerciante è specializzato nei suoi prodotti .

In genere la spesa al mercatino rionale costa meno che nel supermercato, dove è più pratico forse fare la spesa, riempi il carrello e paghi tutto insieme ad una cassa.

Al mercatino rionale devi girare 3, 4 banchi, ogni volta tirare fuori il portafoglio, la scelta è tra pochi e scelti prodotti, non c’è il carrello e le mani ti si riempiono di borsette.

Ma il mercatino rionale sta cambiando: la direttiva europea Bolkestein permetterà alla grande distribuzione di andare alla conquista dei mercati rionali. Se dovesse succedere sarebbe l’ennesimo successo della globalizzazione e della grande distribuzione a scapito del commercio a misura d’uomo .

Leggiamo cosa scrive  la Stampa:



L’UNIONE EUROPEA FAVORIVA SOLTANTO LE COOPERATIVE, ROMA ESPANDE IL PERMESSO ANCHE ALLE CATENE DI IPERMERCATI

l’Italia recepisce la direttiva Bolkestein, che permetterà alla grande distribuzione di andare alla conquista dei mercati rionali. E l’ha fatto all’italiana, portando all’estremo le indicazioni contenute nella norma dell’Unione europea, che apriva solo alle cooperative; l’Italia, invece, ha deciso di fare strada anche a srl e spa, i grandi gruppi, le catene di supermercati e ipermercati.

E gli ambulanti hanno deciso che non vogliono sparire in silenzio. Niente mercato, martedì si sciopera, «per dimostrare che non ci stiamo a farci seppellire», racconta Paolo Madoglio, presidente del comitato «Stop Bolkestein», titolare di un banco di biancheria al mercato di Santa Rita.

«Ci siamo spaccati la schiena per mettere su un’attività. Tanti di noi hanno comprato il posto fisso. Sa quanto costa? A Santa Rita 200 mila euro. I sacrifici di una vita. E ora rischiamo di perdere tutto».

«Oggi i mercati sono divisi in settori e ogni ditta ha la sua piazzola», spiega Madoglio. «Con questa legge quando le concessioni scadranno i Comuni dovranno indire gare d’appalto con cui assegnarle al migliore offerente, con il risultato che i colossi potrebbero accaparrarsele ai nostri danni».

Potrebbe anche non succedere, se nessun «gigante» della grande distribuzione si facesse avanti. Ma il rischio c’è. Per questo martedì i mercati di Torino probabilmente saranno deserti. Gli ambulanti si troveranno in piazza Castello, forse bloccheranno alcune strade con i loro mezzi, una sorta di corteo funebre con tanto di carro in testa, «perché questo provvedimento segna la morte di migliaia di piccole imprese».

Torino ha 45 mercati rionali e circa 6500 licenze. Ha il più grande mercato d’Europa, Porta Palazzo: logico che la mobilitazione parta da qui. «E non è finita», avverte Madoglio. «I piccoli commercianti dei negozi devono sapere che se i grandi colossi monopolizzeranno i mercati noi spariremo dalla circolazione, ma anche loro saranno danneggiati».



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3 Replies to “Martedì niente mercato: è sciopero contro l’apertura alla grande distribuzione”

  1. admin-Salvatore Post author

    “In provincia di Cuneo non vi sarà nessuno sciopero degli ambulanti contro la direttiva Bolkestein, poichè essa è stata modificata come da noi richiesto”. Così afferma il rappresentante provinciale della Fiva-Confcommercio, Carlo Cerrina, che prosegue: “Siamo fortemente irritati per questa speculazione elettorale sulla pelle degli ambulanti. Infatti nessuno conosce ancora il testo del provvedimento detto Direttiva Bolkestein, licenziato dal Governo due giorni fa, fino a quando non sarà pubblicato ufficialmente. Da fonti attendibili sembra invece che, nel recepimento della norma, siano state introdotte le norme a salvaguardia dei diritti acquisiti, suggeriti dalla nostra associazione, come la rinnovabilità automatica della scadenza delle concessione di posteggio.”
    http://www.cuneocronaca.it/news.asp?id=26222

  2. admin-Salvatore Post author

    In mille hanno contestato il decreto Bolkestein, cori da stadio
    e alta tensione
    Come annunciato, sono riusciti a paralizzare i mercati cittadini e fatto impazzire la viabilità del centro, ma hanno evitato scontri e incidenti .
    Detta così, la protesta di ieri di un migliaio di ambulanti contro l’applicazione della direttiva Bolkestein che potrebbe nel 2015 cambiare le regole per il rilascio delle licenze – «No, no rischiamo proprio di perderle» hanno urlato per ore – è stata un successo. Un successo anche multirazziale perché immigrati, soprattutto nordafricani, e italiani hanno manifestato insieme, come insieme si dividono la fatica quotidiana.
    http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/165962/

  3. A.C.A associazione commercianti ambulanti potenza

    condividiamo la vostra presa di posizione, in merito alla “scellerata” decisione di recepire la direttiva euopea della Bolkestein a danno della categoria; stiamo passando, al riguardo, la parola tra i nostri associati per informarli pienamente del contenuto della direttiva in questione, che apre spazi alla grande distribuzione, penalizzando, così, sempre più gli ambulanti tutti.
    Ali Basilicata
    A.C.A. Potenza

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