Sarà sicuramente capitato anche a voi trovare un avviso di giacenza nella cassetta della posta e dover andare all’ufficio postale a ritirare la raccomandata, con un po’ di paura per cosa potrebbe essere.
Forse sarà capitato anche a voi di ritenere il dover andare all’ufficio postale un ingiustizia ed una perdita di tempo perché quando è passato il postino voi eravate in casa. Nessuno ha bussato, nessuno ha suonato il campanello ma secondo il postino voi non eravate in casa per poter ritirare direttamente la raccomandata.
Trovare l’avviso di giacenza per una raccomandata che avreste potuto avere subito significa dover andare all’ufficio postale a fare la fila, magari chiedere ore di permesso al lavoro, per avere qualcosa che era vostro diritto fosse consegnato in casa.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha ritenuto che questo fosse un comportamento scorretto e reiterato da parte di Poste Italiane tanto che ha irrogato all’azienda una sanzione di 5 milioni di euro, il massimo consentito dalla legge.
La sanzione è motivata imputando a Poste Italiane di aver adottato una pratica commerciale scorretta in violazione del Codice del Consumo, consistente nella promozione, risultata ingannevole, di caratteristiche del servizio di recapito delle raccomandate e del servizio di Ritiro Digitale delle raccomandate.
AGCM ha accertato che il tentativo di recapito delle raccomandate non viene sempre svolto nei modi dovuti e anche pubblicizzati, tanto che frequentemente viene effettuato con modalità diverse da quelle prescritte dalla legge.
Avviso di giacenza ingiustificato
AGCM ha accertato che il deposito dell’avviso di giacenza della raccomandata nella cassetta postale avviene anche quando sarebbe possibile consegnarla direttamente nelle mani del destinatario, senza costringerlo a recarsi all’ufficio postale.
E’ capitato anche a me, ma non ho mai reclamato formalmente a differenza di tanti altri cittadini che hanno segnalato il mancato tentativo di consegna delle raccomandate, anche quando avevano la certezza di essere stati presenti nella propria abitazione (si pensi ad esempio alle persone costrette a casa in quanto portatrici di handicap o per l’emergenza sanitaria durante il lockdown, scrive nelle sue note AGCM).
La conseguenza della mancata consegna della raccomandata è un inammissibile onere a carico dei consumatori costretti a lunghe perdite di tempo e di denaro per poter ritirare le raccomandate non diligentemente consegnate.
Le condotte descritte provocano, inoltre, gravi danni al sistema giustizia del Paese per i ritardi dovuti ad errate notifiche nell’espletamento dei processi, soprattutto quelli penali, con conseguente prescrizione di numerosi reati, come più volte affermato nelle Relazioni Annuali sullo stato della giustizia citate nel provvedimento.
Il provvedimento di AGCM a questo link.