Quando si parla di demansionamento e in che modo viene quantificato il danno per il lavoratore

Sulla base dell’articolo 2103 il lavoratore deve ricoprire la mansione (o le mansioni) per la quale è stato assunto.

Secondo la Cassazione il datore di lavoro può cambiare la mansione assegnata al proprio dipendente, infatti, la normativa citata considera la possibilità di demansionamento dello stesso da parte nell’ipotesi di mancanza dei requisiti richiesti.

Proseguendo con la lettura di questo articolo avrai modo di approfondire cosa stabilisce la normativa sul demansionamento, come identificarlo e quali sono i criteri per il calcolo del danno da demansionamento.

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La protesta dei Navigator – perderanno il lavoro il 01 maggio

Chi Protesta: lavoratori Navigator

Contro Chi Protesta: Ministero del Lavoro

Perché Protesta: il 30 aprile cessa il loro contratto di lavoro e non verrà rinnovato

Sono 1890 i Navigator che temono di perdere il loro lavoro il primo maggio, proprio nel giorno della Festa dei lavoratori. I navigator sono la figura professionale introdotta con il reddito di cittadinanza, con il compito di aiutare i percettori del sussidio a trovare un impiego: dopo due proroghe, il 30 aprile scadranno i loro contratti di collaborazione. E, se l’esecutivo non approverà una nuova proroga, se non un’assunzione definitiva, proprio loro che dovevano rappresentare il simbolo della riforma delle politiche attive, “dopo tre anni di competenze acquisite e fondi pubblici usati per la formazione” conosceranno la disoccupazione.

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Lavoro e Green Pass: diritti e doveri in contrasto

Il Green Pass è un certificato digitale o cartaceo che dimostra che le persone sono state vaccinate, risultate negative al test o guarite dal covid-19.

Il Green Pass, o certificazione verde , è stato introdotto per la prima volta a giugno ed è stato originariamente utilizzato per viaggiare all’interno dell’UE e per facilitare l’accesso a grandi eventi come matrimoni o per visitare case di cura.

Tuttavia durante l’estate l’ambito del Green Pass – che non si applica ai bambini sotto i 12 anni – è stato ampliato progressivamente, ed è stato aggiornato più volte. Il pass è attualmente richiesto per i pasti al coperto nei ristoranti, i viaggi nazionali a lunga distanza, una serie di attività culturali, ricreative e sociali come musei, piscine,  discoteche.

Per quanto riguarda la richiesta di green pass per recarsi a lavoro finora è stato richiesto per scuole e università e anche se il provvedimento era già lesivo del diritto al lavoro è passato abbastanza in silenzio rispetto alla sua portata..

Ma adesso, con l’estensione del green pass obbligatorio per ogni accesso al lavoro 23 milioni di italiani sono interessati dall’entrata in vigore delle nuove regole del Green Pass dal 15 ottobre.

Tutti i lavoratori in Italia devono avere un Green Pass a causa delle nuove controverse restrizioni introdotte dal governo italiano.

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L’Italia è il primo Stato in Europa a richiedere un certificato sanitario (greenpass) ai lavoratori

Il Consiglio dei ministri italiano giovedì ha reso obbligatorio il certificato sanitario Covid-19 per tutti i dipendenti del settore pubblico e privato nel tentativo di aumentare la copertura vaccinale e mantenere bassi i tassi di infezione.

La legge, che richiederà a tutti i lavoratori di dimostrare di essere vaccinati, guariti o avere la prova di un recente test negativo al coronavirus, entrerà in vigore il 15 ottobre.

Stiamo estendendo l’obbligo del ‘pass verde’ a tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato“, ha detto in conferenza stampa il ministro della Salute Roberto Speranza, dopo che il governo ha preso la decisione giovedì sera. “E lo stiamo facendo per due motivi fondamentali: rendere questi luoghi più sicuri e rafforzare la nostra campagna di vaccinazione“, ha detto Speranza.

Mentre è ormai assodato e di parere comune che il greenpass non rende più sicuro il luogo di lavoro, sicuramente invece darà una grossa spinta alla vaccinazione, che comunque in Italia ha già raggiunto livelli superiori a qualsiasi altro stato europeo. Non si capisce quindi quando dovrebbe finire questa corsa alla vaccinazione se in altri Stati una vaccinazione del 60% della popolazione è stata ritenuta sufficiente per salvaguardare la salute pubblica.

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Dipendenti bancari a caccia di clienti ad ogni costo

CHI PROTESTA: Dipendente di banca
CONTRO CHI: Sistema bancario
PER QUALE MOTIVO: marketing spinto per vendere prodotti bancari e assicurativi

Riporto un estratto di una lettera scritta da un dipendente di banca e pubblicata sul sito del quotidiano La Stampa.

Vorrei condividere la frustrazione mia e non solo sul comportamento degli impiegati di istituti di credito (quale io sono), assicurazioni o poste, circa la vendita di prodotti finanziari. Da 15 anni almeno (è questa la mia anzianità in banca), a causa del nostro operato stiamo rovinando la percezione che la gente ha nei confronti degli istituti di credito. Io da 10 anni mi occupo di consulenza, se così la vogliamo chiamare. Giornalmente siamo subissati da e-mail, telefonate, meeting, conference call, sui dati di produzione. Ovvero su «quanto abbiamo inserito» prodotto per prodotto, e su quali previsioni di «interesse dei clienti» abbiamo per i giorni successivi. Non vi è giorno che io non mi senta personalmente un «truffatore», sapendo che i prodotti che proponiamo ai nostri correntisti nascondono spese e commissioni importanti. Continua a leggere …

Il lavoro al centro di tutte le proteste

Ogni giorno le pagine dei giornali sono pieni di articoli di protesta, sui più svariati argomenti, dall’economia, all’ambiente, alla politica, alle proteste sportive.

Oggi, 07 maggio 2014, cercando la parola protesta tra gli articoli dei giornali accade un fatto singolare eppure molto significativo di questo periodo.

Facendo una ricerca con Google News si ottengono tutti gli articoli che hanno rilevanza con la parola protesta e oggi tutti gli articoli segnalati riguardano il mondo del lavoro.

Il LAVORO è il problema del momento, ed i problemi legati al lavoro (disoccupazione, rinnovi contrattuali, diritti sindacali) riguardano prima ogni famiglia italiana e poi, di conseguenza o forse come causa, l’attuale società e politica italiana.

Il lavoro è la prima urgenza da risolvere. La mancanza di lavoro affossa l’economia, deprime le persone, causa un malessere sociale che come una piaga si allarga e si estende ad ogni aspetto della vita quotidiana.

Non può esserci giustizia, equità, progresso, benessere sociale senza lavoro.

Non è un caso, e non voglio fare retorica, che il primo articolo della costituzione italiana reciti :

Art. 1

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

Chi ha pensato ed ha scritto questo articolo aveva le idee ben chiare.

Oggi che bisogna rifondare tutto, ripartire da zero, ripartirei da questo articolo 1 della Costituzione.  Tutto il resto viene da sè.

Ecco gli articoli di oggi da Google Alert per la ricerca: protesta. Continua a leggere …