Protesta GreenPeace contro i combustibili fossili

Gli attivisti di Greenpeace Italia hanno manifestato domenica 22 maggio a Venezia, spostandosi tra i canali sui tipici sandoli, tradizionali barche a remi in legno, arrivando presso i monumenti famosi in tutto il mond, tra cui Piazza San Marco e il Ponte dei Sospiri, avvertendo che gli stessi monumenti saranno presto sommersi se l’industria dei combustibili fossili continuerà la sua agenda di greenwashing (comportamenti ecologici e ambientali solo di facciata, senza impegni reali). 

Mentre si muovevano per i canali della città lagunare portando i loghi delle maggiori compagnie europee di fossili e gas, gli attivisti hanno ironicamente annunciato The Last Tour of Venice , in quanto la città, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è notoriamente a rischio di sprofondamento a causa degli impatti climatici nella regione del Mediterraneo. 

greenpeace protesta a venezia
Comunicato stampa Greenpeace Italia

Greenpeace chiede una nuova legge che vieti la pubblicità e la sponsorizzazione dei combustibili fossili nell’Unione Europea per impedire all’industria dei combustibili fossili di promuovere false soluzioni e ritardare l’azione per il clima. 

Federico Spadini, attivista per il clima di Greenpeace Italia, ha dichiarato: “Mentre Venezia riceve una cattiva pubblicità per le sue ricorrenti inondazioni e la sua stessa esistenza è a rischio a causa della catastrofe climatica, le compagnie petrolifere che l’hanno provocata stanno usando pubblicità e sponsorizzazioni per ripulire la propria immagine, proprio come i produttori di tabacco lo facevano in passato. Abbiamo bisogno di una nuova legge dell’UE per fermare la pubblicità e le sponsorizzazioni da parte delle società che stanno lavorando per mantenere l’Europa agganciata al petrolio. Se non abbracciamo una transizione energetica verde e giusta, l’ultimo viaggio turistico a Venezia potrebbe presto diventare una tragica realtà”.

Venezia sta già affrontando gli effetti diretti della crisi climatica. L’UNESCO ha condotto uno studio che elenca le conseguenze del cambiamento climatico per la città e ha avvertito che potrebbe perdere lo status di Patrimonio dell’Umanità. Secondo uno studio di Greenpeace Italia che utilizza i dati dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), entro la fine del secolo il livello del mare a Venezia potrebbe salire di oltre un metro. 

L’anno scorso, un’indagine di DeSmog e Greenpeace Paesi Bassi ha esaminato più di 3000 annunci di sei società energetiche Shell, Total Energies, Preem, Eni, Repsol e Fortum su Twitter, Facebook, Instagram e YouTube. I ricercatori hanno scoperto che quasi due terzi delle pubblicità delle sei compagnie petrolifere valutate erano greenwash, fuorvianti per i consumatori non riflettendo accuratamente gli affari delle compagnie e promuovendo false soluzioni.

Greenpeace sta promuovendo un’iniziativa dei cittadini europei (ECI) per vietare la pubblicità e le sponsorizzazioni delle società di combustibili fossili . Se un’ICE raggiunge il milione di firme verificate entro ottobre, la Commissione europea è legalmente obbligata a rispondere e discutere una proposta legislativa per porre fine alla propaganda ingannevole dell’industria dei combustibili fossili.

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