CHI PROTESTA: minatori Silius
CONTRO CHI: Igea SpA
PER QUALE MOTIVO: chiusura della miniera
La miniera di Silius, nel sud della Sardegna, è al centro di una protesta da parte dei suoi lavoratori, che temono la chiusura definitiva dell’attività estrattiva. Da lunedì 26 giugno, una trentina di minatori ha occupato due pozzi della miniera, a 300 e 500 metri di profondità, per chiedere garanzie sul loro futuro occupazionale e sul rilancio del settore minerario sardo.
La miniera di Silius, che produce zinco e piombo, è gestita dalla società belga Nyrstar, che ha annunciato lo scorso anno la sua intenzione di dismettere l’impianto entro il 2023, a causa della crisi del mercato dei metalli. La decisione ha scatenato le proteste dei lavoratori e delle istituzioni locali, che hanno chiesto al governo nazionale e regionale di intervenire per salvare la miniera e i suoi 120 dipendenti.
I minatori occupanti hanno dichiarato di voler restare nei pozzi fino a quando non riceveranno risposte concrete dalle autorità competenti.
La situazione della miniera di Silius è emblematica delle difficoltà che affliggono il settore minerario sardo, un tempo fiorente e oggi in declino. Negli ultimi anni, diverse miniere dell’isola hanno chiuso o ridotto la loro attività, causando la perdita di migliaia di posti di lavoro e il degrado ambientale delle aree interessate.
Per invertire questa tendenza, i minatori e le loro organizzazioni sindacali chiedono al governo di riconoscere il ruolo strategico della mineria per lo sviluppo economico e sociale della Sardegna, e di attivare politiche di sostegno e riconversione del settore. Tra le proposte avanzate, ci sono la creazione di un polo metallurgico nazionale, la valorizzazione delle risorse minerarie esistenti e la promozione di nuove attività estrattive sostenibili e innovative.
La protesta dei minatori di Silius ha ricevuto l’appoggio di vari esponenti politici e sociali della Sardegna, che hanno espresso la loro vicinanza ai lavoratori e la loro preoccupazione per il destino della miniera. Tra questi, il presidente della Regione Christian Solinas, il sindaco di Silius Forci Antonio, il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, il segretario regionale della Cgil Fausto Durante e il vescovo di Iglesias Giovanni Paolo Zedda.
Tutti hanno auspicato una soluzione positiva del conflitto, che possa garantire la continuità produttiva della miniera e la tutela dei diritti dei lavoratori. Hanno anche invitato il governo nazionale a farsi carico della questione e a convocare un tavolo di confronto tra le parti coinvolte.
La protesta dei minatori di Silius rappresenta una sfida per il futuro della Sardegna, che non può permettersi di perdere un’attività storica e importante come quella mineraria. Si tratta di una battaglia per la dignità del lavoro e per il rispetto del territorio, che merita l’attenzione e il sostegno di tutta la società civile.