abbigliamento e taglie troppo piccole

Quante volte abbiamo sentito critiche e proteste contro le ragazze troppo magre in passarella ? Quante volte abbiamo detto che loro non rappresentano il vero ideale di bellezza ?

Solo l’anno scorso abbiamo sentito le dichiarazione di alcune case di moda che promettevano un cambio di rotta, il ritorno a delle taglie più normali, lasciando ed anzi rifuggendo un’ideale di donna scheletrica .

Eppure abbiamo visto dalle ultime sfilate di moda che alle parole non sono seguiti i fatti, le modelle continuano ad essere solo supermagre, ed anzi, peggio, se in passerella c’è una donna più in carne, curvy le chiamano adesso (in realtà semplicemente più normale) si parla di provocazione.

Ma non bisogna pensare che il mondo dell’alta moda sia un fatto isolato, lontano dalla nostra quotidianeità.

Alcune catene di abbigliamento giovane offrono in assortimento solo taglie piccole e assumono solo commessi belli e magrissimi.  Una ragazza, dalle forme normali, che entra in questi negozi si sente inadeguata.

sfilata curvy

Nel 2006 fecero scandalo le parole del Ceo della celebre catena di abbigliamento Abercrombie & FitchIn ogni scuola ci sono i ragazzi fighi e popolari, e poi ci sono i bambini non-così-cool. Francamente, andiamo dietro ai ragazzi più fighi».  A otto anni di distanza Mike Jeffries, 68 anni, è tornato al centro delle polemiche dopo le rivelazioni rilasciate da Robin Lewis, co-autore del libro “The New Rules of Retail” (ovvero, “Le nuove regole della vendita al dettaglio”) raccontando che il “patron” del marchio per teenager non gradisce giovani in sovrappeso nei suoi negozi, ma solo «persone magre e belle». Per questo dagli scaffali sarebbero bandite tutte le taglie per donna oltre la 44.

Il messaggio è sbagliatissimo e talvolta pericoloso, perché di fatto questi negozi incitano le ragazze a dimagrire ad ogni costo, il che non va bene visto che la maggior parte delle clienti oscillano tra gli undici e i sedici anni, stanno crescendo, sviluppando il loro corpo e hanno bisogno di mangiare e crescere sane. Da qui all’anoressia e bulimia il passo rischia di essere breve.

A queste ragazze vorrei solo fare una domanda. Se essere magrissime significa essere belle, come mai poi nello stesso negozio vengono venduti push-up e vi consigliano di valorizzare il poco seno rimasto dopo mesi di diete dimagranti ?

Senza contare che la taglia non è un sistema di misura molto preciso . Quello che in alcuni negozi viene spacciata come una 46, in altri non supererebbe la 42. Per una ragazza non riuscire ad indossare una di queste false taglie 46 significherebbe gettarla in uno stato di profonda depressione.

Nessuno nega che la taglia 42 non abbia fascino, ma non deve essere l’unica a disposizione .

Vestire bene e sentirsi a proprio agio con gli abiti che si indossano è molto importante .  Un paio di jeans ed una maglietta firmati, come in questa bella selezione, possono davvero far sentire bene una persona con se stessa e con gli altri.


Quello che voglio dire è che la moda ha responsabilità ben più alte della scelta del colore di stagione . Essere alla moda significa essere integrate in società, facilitando i rapporti sociali, traendo sicurezza dal proprio abbigliamento .

Spacciare per bello solo il magro, solo la taglia 42, significa tagliare fuori da una equilibata crescita psicologica la maggior parte delle adolescenti.

Non sollevo un problema nuovo, tutti ne sono consapevoli, le stesse case di moda e catene di abbigliamento, ma nessuno sembra voler davvero invertire questa tendenza.

About Chi protesta

Divido la mia vita in blog, dove informo i miei lettori e vengo informato dai miei lettori. Scrivo ciò che conosco, leggo quel che voglio conoscere. Leggi tutti i miei argomenti su blogsdaseguire.it.

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