Assegno unico universale per i figli a carico: ritardi e disagi per le famiglie italiane

Chi protesta: Genitori italiani

Contro chi protesta: INPS

Perché protesta: L’assegno unico universale di maggio 2023 non è stato versato

Maggio 2023. Molti genitori italiani attendono ancora il pagamento dell’assegno unico universale per i figli a carico, il beneficio economico introdotto dal decreto legislativo 21 dicembre 2021 n. 230 per sostenere la natalità e le famiglie con redditi bassi e medi.

L’assegno unico e universale dovrebbe essere erogato mensilmente dall’INPS a partire da marzo di ciascun anno e fino a febbraio dell’anno successivo, per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili. L’importo varia in base all’ISEE del nucleo familiare e all’età e al numero dei figli, da un minimo di 50 euro a un massimo di 175 euro al mese per figlio.

Tuttavia, molti genitori non hanno ancora ricevuto il bonifico relativo al mese di maggio, nonostante abbiano presentato la domanda entro i termini previsti e abbiano un ISEE valido. Si tratta di una situazione inaccettabile, che crea disagi e difficoltà a chi conta su questa cifra per arrivare alla fine del mese.

assegno unico maggio 2023

L’INPS ha spiegato che i ritardi sono dovuti a problemi tecnici legati alla gestione delle domande e alla verifica dei requisiti. L’Istituto ha assicurato che sta lavorando per risolvere la situazione nel più breve tempo possibile e che provvederà a pagare gli arretrati ai beneficiari.

Ma le spiegazioni dell’INPS non bastano a placare le lamentele dei genitori, che si sentono presi in giro e abbandonati dallo Stato. Alcuni hanno anche minacciato di fare causa all’INPS per il mancato pagamento dell’assegno.

Infatti mentre sembrano giustificabili ma non accettabili dei ritardi per le famiglie che hanno avuto una variazione nel loro nucleo familiare o una variazione dell’importo ISEE rispetto all’anno precedente, per cui si devono fare dei ricalcoli, lo stesso ritardo lo stanno subendo le famiglie che non hanno nessuna variazione dell’assegno unico.

Si tratta di un ennesimo fallimento delle politiche sociali del nostro Paese, che promettono aiuti alle famiglie ma poi non li erogano nei tempi e nei modi previsti. L’assegno unico universale doveva essere uno strumento di semplificazione, universalità e progressività, ma si è rivelato una fonte di complicazioni, ingiustizie e frustrazioni.

È urgente che il Governo intervenga per garantire il pagamento regolare dell’assegno unico universale a tutte le famiglie che ne hanno diritto, senza ulteriori ritardi o scuse. Si tratta di un dovere morale e civile verso chi ha investito nella vita e nel futuro del nostro Paese.

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