Contro l’abbattimento dell’orso JJ4

Chi protesta: Ambientalisti e ordine dei veterinari

Contro chi protesta: Provincia autonoma di Trento e Ministro dell’ambiente

Perché protesta: abbattimento degli orsi in trentino

L’orso JJ4, o Gaia come lo chiamano alcuni ambientalisti, è una femmina di orso bruno nata nel 2006 in Trentino da due esemplari provenienti dalla Slovenia, Joze e Jurka, rilasciati tra il 2000 e il 2001 nell’ambito del progetto Life Ursus per la salvaguardia della specie.

JJ4 è considerata un’orsa “problematica” perché ha aggredito diverse persone negli ultimi anni. Nel 2020 ha ferito un padre e un figlio sul monte Peller, lo stesso luogo dove il 5 aprile 2021 ha ucciso il runner Andrea Papi, 26 anni, che si trovava nei boschi sopra Caldes.

Le analisi genetiche effettuate sui vestiti della vittima hanno confermato che si tratta di JJ4, che nel frattempo era stata dotata di un radiocollare ormai scarico e non funzionante. Il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha emesso un’ordinanza di abbattimento dell’orsa, ma questa è stata sospesa dal Tar di Trento fino all’udienza fissata per l’11 maggio, a seguito di alcuni ricorsi presentati da associazioni animaliste come la Lav Italia.

La vicenda di JJ4 ha scatenato un dibattito acceso tra chi difende il diritto dell’orsa a vivere nel suo habitat naturale e chi invece sostiene la necessità di eliminare gli esemplari pericolosi per la sicurezza delle persone. L’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa si è espresso contro l’abbattimento di JJ4, definendolo “un atto barbaro” e chiedendo alla Provincia di Trento di “trovare una soluzione diversa“.

Anche l’Ordine dei Veterinari della Provincia Autonoma di Trento ha preso posizione sulla questione, dichiarando che i suoi iscritti non provocheranno la morte di JJ4 per eutanasia, perché si tratterebbe di una violazione del codice deontologico e della legge sulla tutela degli animali.

i veterinari contro l'abbattimento degli orsi

JJ4 non è l’unico orso a rischiare la vita in Trentino. Fugatti ha firmato anche il decreto per l’abbattimento di MJ5, un maschio ritenuto responsabile del ferimento del 39enne Alessandro C., aggredito il 13 aprile mentre passeggiava con il cane nei pressi di Livo.

La popolazione di orsi bruni in Trentino è stimata in circa 90 individui, che spaziano tra le province di Bolzano, Brescia, Sondrio e Verona. Si tratta di una specie protetta dalla Convenzione di Berna e dalla Direttiva Habitat dell’Unione Europea, ma anche soggetta a un piano di gestione concordato tra lo Stato italiano e le Regioni interessate.

Il piano prevede la possibilità di catturare o abbattere gli orsi che causano danni alle attività umane o che rappresentano una minaccia per la pubblica incolumità. Tuttavia, queste misure devono essere adottate solo dopo aver valutato attentamente le circostanze del caso e aver esaurito tutte le alternative possibili.

La vicenda degli orsi in Trentino solleva quindi questioni etiche, giuridiche e scientifiche che richiedono un confronto serio e costruttivo tra le diverse parti coinvolte. L’obiettivo dovrebbe essere quello di garantire la convivenza pacifica tra uomo e natura, nel rispetto dei diritti di entrambi.

La Provincia autonoma di Trento non si ferma a JJ4. Ora vuole eliminare anche l’orso MJ5, che ha aggredito un uomo (provocandogli ferite a un braccio e alla testa) il 5 marzo scorso in val di Rabbi, nel comune di Cles. Il presidente provinciale Maurizio Fugatti ha firmato un decreto per l’abbattimento dell’animale, dopo aver ottenuto il parere favorevole dell’Ispra.

La decisione ha scatenato le proteste di ambientalisti e animalisti, che domenica si sono radunati davanti al centro Casteller dove sono rinchiusi JJ4 (l’orsa che ha ucciso Andrea Papi il 5 aprile scorso) e l’altro orso M49.

La Questura di Trento ha emesso un’ordinanza per controllare tutti gli accessi all’area. «Questa orsa – ha dichiarato Giulia Zanotelli, assessore provinciale Agricoltura foreste caccia e pesca – non è un giocattolo, ma un esemplare problematico e pericoloso. C’è chi pensa che la vita di un orso valga più di quella di una persona, e questo non lo possiamo tollerare». Anche il ministro per l’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che ha convocato per domani a Roma il tavolo ministeriale sull’emergenza orsi in Trentino, si è espresso a favore dell’abbattimento di JJ4 sulla base delle valutazioni dell’Ispra.

Il nuovo decreto di Fugatti prevede ora la cattura di MJ5, un maschio anziano senza radiocollare, e quindi più difficile da localizzare, con un’area di spostamento potenziale di almeno 20-30 chilometri in alta montagna. L’animale dovrà essere ovviamente identificato geneticamente. Questo significa che, salvo colpi di fortuna, la cattura sarà più complicata di quella di JJ4. Il destino dell’orsa killer è ora nelle mani del Tar, che ha sospeso l’abbattimento accogliendo il ricorso della Lega Anti Vivisezione. La camera di consiglio è già fissata per l’11 maggio.

Nel frattempo è stata resa pubblica la proposta della Lav di trasferire gli orsi trentini problematici in sedi estere già contattate: Gnadenhof für Bären in Germania e Libearty Bear Sanctuary in Romania. Si tratta di due strutture specializzate nell’accoglienza degli orsi provenienti da situazioni critiche. La Lav sostiene che queste soluzioni sarebbero più umane e rispettose della natura degli animali rispetto alla loro detenzione o uccisione.

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