I numeri dell’immigrazione in Italia

Il rifiuto del nuovo governo italiano di autorizzare l’ingresso in Italia della nave ONG Aquarius che trasportava centinaia di migranti ha orientato un potente riflettore della stampa italiana ed internazionale sulla posizione intransigente del nuovo governo sull’immigrazione.

Un totale di 629 migranti sono rimasti bloccati in mare dopo che sia l’ Italia che Malta hanno rifiutato di accoglierli, suscitando allarme tra i leader europei, non tanto per i migranti in pericolo quanto per gli accordi internazionali sugli aiuti.

Il nuovo primo ministro italiano, Giuseppe Conte, ha chiesto una ridistribuzione “obbligatoria” dei richiedenti asilo in tutta l’Unione europea, ed il suo governo si è impegnato formalmente a frenare gli arrivi di nuovi migranti e ad accelerare le espulsioni degli immigrati clandestini.

Ma quanto è grande il numero di immigrati in Italia? Ecco alcune cifre ufficiali ISTAT sui cittadini stranieri residenti in Italia, sia legali che illegali:

Ci sono cinque milioni di cittadini stranieri che risiedono legalmente in Italia, secondo i dati dell’istituto statistico nazionale ISTAT, che equivale a circa l’8,3% della popolazione italiana di 60,5 milioni.

Il più grande raggruppamento di migranti proviene dalla Romania, rappresentando poco meno di un quarto del totale, ovvero il 23%.

Un altro 9% proviene dall’Albania, l’8% è marocchino, il 5,5% cinese e 4,5% dall’Ucraina, con molti impiegati nel commercio al dettaglio, nell’agricoltura o nell’aiuto al lavoro domestico ed assistenza agli anziani.

Ma l’attenzione pubblica e la politica in realtà si concentra principalmente sui 690.000 migranti arrivati con i barconi dal 2013, la maggior parte provenienti dall’Africa sub-sahariana, alcuni con i documenti in regola, altri no. La situazione di questi migranti è un po’ come la composizione ad un tavolo di poker online: molti conoscono perfettamente il gioco a cui stanno partecipando, ma altri tentano la fortuna senza conoscere bene le regole. Ed è un gioco in cui c’è molto in palio, non è possibile avventurarsi senza sapere bene cosa si stia rischiando e cosa si può fare e cosa no.

Le rotte dei migranti dall' Africa

La Fondazione per lo studio delle migrazioni ISMU stima che ci siano circa 500.000 persone che vivono illegalmente in Italia – pari allo 0,9% della popolazione, tra cui i richiedenti asilo a cui non è stato concesso e coloro che hanno i visti scaduti.

I dati forniti dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni dimostrano che circa 120.000 immigrati sono arrivati ​​in Italia via mare nel corso del 2017, con il governo che ha stanziato 4,2 miliardi di euro per affrontare i relativi costi. Due terzi di questa cifra sono stati spesi per la cura dei richiedenti asilo, mentre il 18% è andato in soccorso in mare e il 13% in assistenza medica.

Nel 2013 c’erano 22.000 persone nei centri di accoglienza, mentre a gennaio di quest’anno il numero era salito a 182.000.

Il nuovo ministro dell’interno Matteo Salvini ha detto che l’Italia “non può essere il campo profughi dell’Europa“, promettendo di fermare l’afflusso di arrivi ed espellere centinaia di migliaia di immigrati clandestini.

E quando il governo ha prestato giuramento il nuovo Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è impegnato a cercare una revisione delle cosiddette regole di Dublino, in base alle quali gli aspiranti richiedenti asilo devono presentare domande nel paese di arrivo con un enorme problema per l’Italia.

Gli arrivi di migranti sono stati tagliati, ma qualsiasi cambiamento nei numeri provenienti dal Nord Africa dipenderà in gran parte dagli sforzi di stabilizzazione in Libia e dalla sostenibilità di un accordo controverso tra Roma e le autorità e le milizie che hanno tagliato gli arrivi.

Dopo l’accordo, firmato l’estate scorsa, il numero di migranti che raggiungono le coste italiane nei primi cinque mesi di quest’anno si è attestato a 13.808 (numero aggiornato al 8 di giugno) con un calo dell’84% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo i dati del ministero dell’interno.

C’è stato anche un aumento del 12% delle espulsioni lo scorso anno, con cifre del ministero che mostrano il numero di 6.514, rispetto ai 5.817 del 2016.

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