La corsa verso internet e tecnologia: una disparità sociale?

Il tema dell’innovazione tecnologica è molto sentito. Sempre più attualmente si parla di transizione digitale, con precise indicazioni che arrivano anche dall’Unione Europea. Infatti anche a livello europeo si stanno mettendo a punto delle strategie che hanno come obiettivo quello di dedicare delle cospicue percentuali di risorse allo sviluppo delle nuove tecnologie. Da un lato si cerca soprattutto di implementare la banda larga sul territorio e di avviare sempre di più i servizi della Pubblica Amministrazione in chiave digitale. Stiamo assistendo ad una corsa veloce verso la tecnologia e tutto ciò che ha a che fare con internet. Ma a quali conseguenze può portare tutto ciò?

È una corsa troppo veloce verso lo sviluppo della tecnologia?

Oggi su internet si fa tutto, dalla roulette alla possibilità di accedere a numerosi servizi. Il web è diventato un vero e proprio punto di riferimento per molti cittadini che vedono nella possibilità di accesso alla rete una delle condizioni fondamentali per poter rivoluzionare la propria esistenza.

Se da un lato tutto questo può sicuramente migliorare le condizioni di vita e rendere la facilità di molti servizi, gli esperti si interrogano anche sulla possibilità che questa corsa verso le nuove tecnologie non sia condotta con un’eccessiva velocità.

Il quesito che molti si pongono è cruciale, infatti ci si chiede: tutti hanno la possibilità di sostenere questa corsa alla velocità? Evidentemente assistiamo ad una differenza che spesso interessa varie fasce della popolazione, soprattutto per quanto riguarda il tema della formazione riguardo alle nuove tecnologie.

Questo vuol dire che non tutti hanno la possibilità e le conoscenze necessarie a sostenere questa corsa verso internet e verso le innovazioni tecnologiche. Quindi una situazione del genere può comportare anche degli svantaggi, perché una fascia consistente della popolazione rischierebbe di restare fuori da molti processi che finirebbero con l’essere “riservati” soltanto ad un determinato target.

Il problema della formazione

scuola digitale

È giusto, quindi, puntare allo sviluppo delle tecnologie e della rete internet, senza pensare alla questione della formazione? Sì, perché è anche un problema di competenze che si dà l’opportunità di acquisire. Oggi in molti ambiti, a cominciare da quello scolastico, si punta sempre di più a sviluppare le competenze digitali, per fare in modo che le nuove generazioni siano formate anche in questo senso.

Tuttavia non è tutto oro ciò che luccica e la questione potrebbe avere risvolti sui quali è giusto riflettere, per essere consapevoli del percorso che si sta seguendo. Seppur lo sviluppo delle competenze digitali viene riservato soprattutto ai più giovani, per molti cittadini si tratta di promuovere una vera alfabetizzazione digitale, che dovrebbe partire dalle basi.

Non tutti, infatti, hanno gli strumenti adatti per poter sostenere questa corsa verso internet e la tecnologia. Se le nuove generazioni sono nate e cresciute quando gli strumenti informatici ed internet erano già un dato di fatto, per molti non è così.

Ci sono, infatti, tantissimi lavoratori che, durante il loro percorso di studi precedente, non hanno ricevuto una giusta formazione da questo punto di vista. Proprio per questo motivo si dovrebbe cercare di rimediare il più possibile, in modo che lo sviluppo e la formazione possano costituire dei processi omogenei.

Altrimenti, se non si segue questa strada di uniformità, si verrebbero a creare delle differenze troppo nette, con l’esclusione di una parte consistente dei cittadini dalle nuove opportunità che la rete e gli strumenti informatici possono dare.

Il pericolo è che tutto si trasformi in una disparità anche dal punto di vista sociale, creando dei solchi incolmabili fra la popolazione che non avrebbe accesso alle nuove competenze digitali. Insomma, non è soltanto una questione di cultura, ma di un problema che coinvolge l’intera società nel suo complesso.

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